Cosa c’è da sapere
Farmacista morto nello schianto in auto: due gli elementi chiave dell’indagine
Tir e auto sequestrati dalla stradale dopo l’incidente che è costata la vita a Marco Giannini, 38 anni. Indagato il camionista 50enne
LIVORNO. Gli agenti della Polstrada livornese sono tornati lì, alla bretella, per completare i rilievi. Perché in casi simili non si può trascurare niente. Ecco, dunque, gli accertamenti per verificare lo stato delle cinghie, quello della strada e per estrarre i dati dal cronotachigrafo.
Il tutto per cercare di capire come sia stato possibile che quella lastra da 28 tonnellate si sia sfilata dal tir, abbia distrutto il new jersey in cemento armato e, di fatto, abbia causato la morte del 38enne farmacista ospedaliero Marco Giannini, che stava passando di lì in quel momento con l’auto per andare al lavoro.
Tutto ciò in attesa dell’autopsia che, a quanto risulta, ci sarebbe l’intenzione di affidare anche se ieri pomeriggio non era ancora stata disposta. La salma, comunque, rimane all’obitorio del cimitero comunale dei Lupi, alla Cigna, a disposizione della magistratura. Ma andiamo con ordine.
I fatti
I fatti risalgono a mercoledì mattina. Siamo allo svincolo della Fi-Pi-Li quando, intorno alle 7, un camion che sta viaggiando in direzione Firenze perde il carico costituito da una lastra d’acciaio dal peso di 28 tonnellate.
La lastra, proiettata sulla strada, prima di fermarsi sull’asfalto distrugge lo spartitraffico centrale di cemento proprio nel momento in cui, nella direzione opposta di marcia, sta passando Marco Giannini, che ci finisce sopra con le ruote della sua Bmw, perde aderenza e fa un volo di oltre dieci metri per poi atterrare, ribaltato, in un canale pieno d’acqua accanto allo scolmatore. Ed è qui che viene poi recuperato, morto, dai sommozzatori dei vigili del fuoco. A nulla è servito l’intervento delle ambulanze inviate dal 118 col medico che on ha potuto fare altro che constatare il decesso.
Le indagini
Gli agenti della polizia stradale di Livorno, delegati delle indagini dal sostituto procuratore Giuseppe Rizzo titolare dell’inchiesta, hanno effettuato vari rilievi per poi inviare i primi atti in procura dove, come atto dovuto, è stato aperto un fascicolo per omicidio stradale su cui è iscritto il nome del camionista 50enne che guidava il tir. L’obiettivo è cercare di capire come è possibile che il camion abbia perso il carico. Potrebbe essere stato un problema di ancoraggio, di velocità o di conformazione della strada. Queste, quanto meno, sono le piste seguite dagli investigatori che stanno lavorando per capire se la lastra fosse stata legata male o meno, se le cinghie fossero difettose o no e se tutto nella strada fosse a norma. Altro elemento da verificare è l’esatto tragitto fatto dal camion e a quale velocità stava andando.
L’autopsia
E mentre gli agenti della polizia stradale di Livorno procedono con le indagini previste in casi del genere, la salma di Marco Giannini si trova al cimitero dei Lupi ed è a disposizione della magistratura, che potrebbe decidere di disporre l’autopsia.