Grimaldi: «Il calo dei container a Livorno compensato dall’aumento dei volumi dell’automotive»
Emanuele Grimaldi, al vertice della grande compagnia armatoriale partenopea, fa il punto della situazione riguardo le attività nel porto labronico
LIVORNO. A Livorno sta andando tutto secondo i programmi e da febbraio arriverà un nuovo traffico container in grado di assicurare ulteriori 50.000 teu all’anno. Parola di Emanuele Grimaldi. Il manager a capo della Grimaldi Group ha espresso agli organi di informazione in merito alle attività svolte dalla compagnia armatoriale nei maggiori scali marittimi italiani. E per quanto concerne il porto di Livorno è stato particolarmente chiaro.
«A Livorno – ha sottolineato – stiamo facendo un traffico maggiore di automobili e questo compensa il calo dei contenitori. Le polemiche riguardo il Piano operativo triennale dell’Adsp sono generate da chi vorrebbe operare come monopolista, ma si tratta solo di piccole beghe di cortile. Noi abbiamo nello scalo marittimo labronico due società, la Terminal Darsena Toscana e la Sintermar Darsena Toscana che gestiscono traffici che magari vorrebbero essere fatti da altri». «Come Grimaldi Group – continua – siamo il più grande cliente del porto di Livorno. Vogliamo il monopolio o la concorrenza? Vogliamo difendere le rendite di posizione o massimizzare lo sfruttamento degli spazi in porto?». «Con Terminal Darsena Toscana – riprende – abbiamo una concessione pubblica e facciamo tutto il possibile per massimizzare il lavoro. Questo, a nostro giudizio, è fare il bene del Paese».
E, relativamente ai contenitori, la conferma riguardo l’arrivo di un nuovo traffico, già anticipato da Tirreno Shipping: «A gennaio arriverà un nuovo traffico di container, frutto dell’alleanza tra Hapag Lloyd, già cliente del terminal, e Maersk. Per il porto di Livorno si tratta di almeno 50.000 Teu aggiuntivi».
Riguardo, infine, alle polemiche per il traffico di auto della società armatoriale Uecc che Terminal Darsena Toscana ha sottratto alla Cilp, Grimaldi precisa: «Abbiamo solo accolto una nave, peraltro di un armatore nostro concorrente, che da dieci giorni stava aspettando di poter sbarcare in un momento d’oro per il mercato delle car carrier. Un competitor non sarebbe mai venuto da noi se non fosse stato obbligato».