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Luca Ribechini: «Crociere, un disastro per il pianeta. Più analisi su camini e centraline»

di Luca Balestri
Luca Ribechini: «Crociere, un disastro per il pianeta. Più analisi su camini e centraline»

Il presidente dell’associazione Livorno porto pulito e l’elettrificazione: «Raccolta firme per una petizione in consiglio»

18 luglio 2024
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LIVORNO. «Le crociere sono un disastro per il pianeta. Lo ha detto anche il Guardian, riportando che un quarto dell’inquinamento marino è dovuto proprio alle crociere, e che emettono nell’atmosfera sostanze inquinanti che sono quattro volte quelle di tutto il traffico areo». Battagliero, contro l’aumento delle crociere a Livorno, a parlare è Luca Ribechini, presidente dell’associazione Livorno porto pulito.

Presidente, a Livorno entro la fine dell’anno dovrebbero essere arrivati 850mila croceristi. Voi quante ne vorreste accogliere?

«Il discorso va oltre i numeri. Tanti livornesi, quelli che stanno in Centro, in Venezia, sul Pontino, in Borgo, hanno difficoltà a vivere nelle proprie case. In queste zone arrivano i fumi delle navi, che sono cancerogeni».

Quali sono le vostre richieste?

«Vogliamo sapere dall’Autorità portuale qual è lo stato attuale dei consumi delle navi. Quali sostanze emettono le navi, e soprattutto se e quante navi sono dotate dei sistemi necessari per attaccarsi alla banchina elettrica. È previsto per il 2026 il sistema di alimentazione elettrica per le navi, vogliamo sapere se le navi che entreranno nel porto saranno pronte. Ma l’autorità pensa troppo alla Darsena Europa».

A proposito, siete contrari anche a quella?

«È una grande opera che potrebbe non portare nessun tipo di vantaggio occupazionale, danneggiando al contempo l’ambiente. La nostra sensazione è che con quest’opera si possa risparmiare al massimo sulla forza lavoro. Il mercato va verso l’automazione, e non si controlla, nonostante il presidente Guerrieri dica che cercheranno di “concessionare” a soggetti che non perseguono la strada della massima automazione».

Tornando alla gestione delle crociere, avete dei modelli da prendere come esempio?

«I governi locali di varie città d’Europa hanno già adottato delle misure per bloccare l’arrivo delle crociere nei loro porti. È successo a Rotterdam, a Marsiglia, a Barcellona. Anche a Valencia se ne sta parlando. E a Edimburgo, addirittura sono state vietate le pubblicità delle compagnie di crociera che usano il fossile».

Con il divieto di attraccare alle crociere, i numeri del turismo in città diminuirebbero.

«Noi vorremmo che Livorno fosse una realtà turistica importante, non una monocultura turistica. Vorremmo un turismo lento. Le presenze dei turisti sono aumentate? Sì, ma lo sviluppo del turismo non può diventare rischioso per la popolazione. I croceristi comportano un turismo mordi e fuggi. Dobbiamo uscire dal ricatto del se conviene o no economicamente».

Spieghi meglio questo concetto.

«Qualche anno fa uscì uno studio dell’università Ca’Foscari di Venezia, sulla base delle emissioni che avevano comunicato varie autorità portuali. Venne rilevato che a Livorno i costi sanitari dovuti alle emissioni dei fumi delle navi erano di 4 milioni di euro».

Il sindaco non ha firmato il vostro documenti sul blocco delle navi da crociera, ma i livornesi lo hanno scelto comunque.

«Salvetti ha detto che noi avremmo voluto bloccare il traffico navale, ma noi vogliamo bloccare solo le navi da crociera. Stiamo facendo una raccolta firme per portare in Consiglio comunale una petizione. Chiediamo tre cose. Sapere quando saranno in funzione le centraline Arpat dentro o vicino al porto. Che il Comune faccia le analisi dei camini della navi. E sapere quante navi saranno pronte entro il 2026 per il sistema elettrico». l
 

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