Il Tirreno

Calcio

Fvs in Serie C, l’allenatore chiede l’espulsione per un suo giocatore: l’incredibile “trovata” del mister


	Un'azione del match
Un'azione del match

Il caso nel secondo tempo di Carpi-Juve Next Gen, con le proteste dei padroni di casa per un secondo giallo rifilato al difensore Lorenzo Lombardi

3 MINUTI DI LETTURA





Si chiama Football Video Support e non va confuso con il Var che sta entrando ormai nelle liturgie del pallone di vertice, tanto da rimodellare tempi e modi delle esultanze. Fraintendimenti a parte, è la grande novità del campionato di calcio di Serie C iniziato questo weekend – dal 22 al 24 agosto – e che, come tutti i grandi debutti, sta facendo molto discutere per qualche episodio.

Di cosa parliamo

Un salto indietro, per contestualizzare. In ogni stadio è stato installato un monitor – gestito da un review operator della CAN C – e gli allenatori avranno a disposizione due card FVS ciascuno da consegnare al quarto ufficiale per richiedere la review dell’azione all’arbitro: se la decisione di campo verrà cambiata la card verrà restituita; in caso contrario, l’allenatore perderà lo slot. I gol verranno comunque revisionati dal quarto ufficiale che, in caso di presunta irregolarità, potrà chiamare il direttore di gara a rivedere l’azione (se l’infrazione è oggettiva, può invitarlo direttamente ad annullare la rete).

L’insolita chiamata

E arriviamo all’episodio senz’altro più curioso di questo weekend d’esordio: un allenatore che invoca il cartellino rosso, ma per un suo giocatore. E ovviamente tutto ha una spiegazione, riavvolgiamo il nastro. Prima giornata di Serie C, girone B, sabato 23 agosto: Carpi-Juve Next Gen, match terminato 1-1 non senza polemiche. 80’: la squadra di casa è passata in vantaggio da pochi minuti. L’arbitro estrae il secondo giallo per il difensore del Carpi Lorenzo Lombardi: un presunto fallo di mano che ha appena bloccato una ripartenza della Juve verso la porta emiliana. I locali non ci stanno, per loro il tocco è di petto e non di mano: ma tant’è.

Il controllo al monitor

Se ha sempre uno slot disponibile, che il tecnico chieda la revisione dell’azione, direte voi. Ma, in questo caso, non si può: la review a richiesta vale infatti per casi come gol, rigori, espulsioni (dirette) e lo scambio d’identità. Ma per citare il capolavoro di Mario Monicelli – “Amici miei” –, si dirà: “Che cos’è il genio?”. Il tecnico del Carpi, pur di rimandare l’arbitro al monitor per valutare l’azione, utilizza lo slot chiedendo il rosso diretto – per chiara occasione da rete bloccata – per il suo giocatore. E in questo caso, parlando di cartellino rosso, l’arbitro è costretto ad andare al monitor a rivedere le immagini. Epilogo: è petto, non è mano, doppio giallo ritirato. Lo slot “sprecato” dal sapore più dolce, anche se evidenzia senz’altro qualche ingranaggio nel meccanismo ancora da oliare.

«Ho chiamato la revisione perché c’era un episodio controverso e la decisione è stata cambiata», dirà il tecnico del Carpi Stefano Cassani a fine match.

Primo piano
L’episodio choc

Terrore al pronto soccorso di Massa: paziente psichiatrico disarma guardia giurata e minaccia con la pistola 20 persone

Estate