Internazionali, Alcaraz batte Sinner (in due set) e si prende Roma: «Bravo Carlos, sei l’uomo da battere a Parigi»
Il tennista azzurro, al rientro dopo tre mesi di squalifica, sconfitto dallo spagnolo con il punteggio di 7-6 (5) 6-1
ROMA. Il trono di Roma è di Alcaraz. E Adriano Panatta sarò ancora lì ad aspettare che un atleta italiano prenda il testimone. Sinner deve inchinarsi in due set alla forza fisica dello spagnolo che spezza l'imbattibilità del numero uno del ranking dopo 26 successi consecutivi e si prende per la prima volta in carriera il titolo degli Internazionali, il 19mo della sua carriera nel circuito Atp.
Era stato proprio l'iberico l'ultimo a battere l'azzurro lo scorso ottobre nella finale del Master 1000 di Pechino e anche stavolta il murciano, che si presentava con un record di nove finali vinte su dieci dall'inizio della stagione 2024, ha messo in campo tutto il suo repertorio, da un servizio devastante ad una solidità e freddezza nei momenti decisivi del match vinto 7-6 (5) 6-1, tutti ingredienti che hanno contribuito ad espugnare anche il Foro che era ha chiuso tutto vestito di arancione per Jannik.
I tre mesi di stop
Resta il rammarico per una favola che aspettava il finale più bello ma al di là del risultato negativo resta splendida la prestazione complessiva di Jannik in questo torneo, al quale si affacciava dopo i tre mesi di stop a causa della squalifica per doping. Con il passare degli incontri ha sognato di portare a casa il titolo che in Italia manca da 49 anni (Adriano Panatta nel 1976) ma sarà per un'altra volta. Un primo set stellare giocato ad alta intensità, velocità e potenza, vinto dallo spagnolo dopo aver annullato due set point all'altoatesino ed essersi imposto 7-5 al tie break, ha creato la svolta dell'intero incontro fino a quel momento in totale equilibrio. Sinner non è riuscito a reagire immediatamente al colpo subito, nel secondo set è andato sotto con estrema rapidità 4-0, ha provato ad usare tutte le sue energie fisiche e nervose per rimettersi in carreggiata ma non ne aveva più. Alcaraz, che sulla terra ha una marcia in più soprattutto quando c'è da accelerare e variare i colpi, non si è fatto sorprendere o rimontare. Sinner ha commesso una serie di errori legati un po' alla stanchezza e un po' alla frustrazione per quel set gettato via. Ma non c'è nessun rimpianto.
Le parole di Jannik
«Avrei firmato prima del torneo di stare qui. Bravo Carlos, sei il giocatore più forte sulla terra rossa e l'uomo da battere a Parigi», sono state le prime parole di Jannik prima di ringraziare il suo team e i tifosi. «È una buona lezione per Parigi. Dovrò alzare ancora il mio livello quando arriverò al Roland Garros dove ci saranno più pressioni, ma a me queste condizioni piacciono. È stata comunque una grande settimana quella a Roma, nei match mi sono sentito bene ed è andata sempre meglio. Poi il tennis è questo», ha aggiunto in conferenza stampa. La stima per Alcaraz che solleva il suo settimo titolo ATP Masters 1000 eguagliando Chang e Zverev all'ottavo posto nella storia delle serie (dal 1990) è reciproca.
Le parole di Alcaraz
«Complimenti a Sinner, sei stato via per 3 mesi e non riesco a immaginare quanto sia stato difficile per te, la tua famiglia e il tuo team. E tornare qui a Roma e farlo in questo modo, arrivare in finale... Incredibile», ha sottolineato lo spagnolo. Alcaraz si gode il suo trofeo, Sinner raccoglie invece tutto quello che di buono ha realizzato in questo torneo in prospettiva di Parigi. A Roma ha dato tutto e si può solo migliorare. Resta di questa domenica al Foro il sorriso delle ragazze del doppio, Sara Errani e Jasmine Paolini che si sono imposte nel doppio 6-4 7-5 su Kudermetova-Mertens confermando il titolo dello scorso anno. Per Paolini è il bis dopo il trionfo di sabato in singolare, impresa che mancava dal 1990 al Foro (ci riuscì Monica Seles).
La partita
Sinner entra subito in partita, diversamente da venerdì quando raccolse un solo game con Tommy Paul nel primo set. Nei primi quattro giochi i rivali non concedono neanche una palla break, senza lasciare all'avversario la possibilità di una mini-fuga, a conferma di un match in pieno equilibrio, Sinner colpisce forte e profondo provando ad indirizzare la sfida sul piano fisico e sulla potenza per impedire allo spagnolo di variare il suo gioco. Lo spagnolo risponde senza esitazioni. La prima opportunità per il soprasso ce l'ha il murciano al quinto game. Ma Sinner reagisce al possibile break con una seconda forte quanto rischiosa che costringe l'avversario all'errore in risposta. E' un match di pura forza, tattica e precisione, con lungolinea che toccano le righe, piccole sbavature, scambi brevi ma ad alta velocità. Un rovescio in contropiede nel settimo gioco che strappa gli applausi del Centrale e una prima vincente dopo aver commesso poco prima un doppio fallo portano Sinner sul 4-3. Il pubblico si scalda aspettando che il tatticismo lasci spazio alla fantasia ma entrambi i giocatori restano dominanti sul servizio e i rispettivi turni di battuti del nono e decimo gioco li chiudono lasciando a 0 l'avversario. Si capisce che il match è un questione che si risolve su una manciata di punti. Sul 6-5 Sinner alza il livello dei colpi, rischia e si costruisce due set point proprio nel momento caldo decisivo del set: il primo finisce a rete, il secondo a lato. Alcaraz si tiene a galla dopo oltre 7' minuti di game, trascina la prima frazione al tie break e passato lo spavento si porta subito 3-0 con un mini break. Sinner recupera, il nastro non lo aiuta, annulla il primo set-point ma non il secondo e Alcaraz si aggiudica il tie break 7-5. Primo parziale durato 70' è deciso per pochissimi punti. E adesso bisogna scalare una montagna. Sinner però stavolta non ha le forze, la sua è una stanchezza più che fisica morale, non regge alla tensione, fatica a reagire e cede di schianto lasciando campo libero allo spagnolo che si impone 6-1. Alcaraz alza le braccia al cielo ma Sinner si prende gli applausi di una folla arancione che ha vissuto due settimane da sogno.