Ponte sullo Stretto: nuovo stop. Ma Salvini si dice «fiducioso»
La Corte dei Conti interviene sull’accordo tra il Mit e la società concessionaria
Ponte sullo Stretto, arriva un nuovo stop dalla Corte dei Conti. La magistratura contabile non concede il visto di legittimità al III atto aggiuntivo della convenzione tra Mit e la Stretto di Messina spa. In una nota della magistratura contabile si spiega che la sezione centrale di controllo di legittimità della Corte dei conti, all’esito della Camera di consiglio, «non ha ammesso al visto e alla conseguente registrazione il decreto del primo agosto 2025, n. 190, del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti di concerto con il Ministero dell’economia e delle finanze, recante “Disposizioni urgenti per la realizzazione del collegamento stabile tra la Sicilia e la Calabria”. Approvazione III atto aggiuntivo alla convenzione del 30 dicembre 2003, n. 3077, fra il ministero delle infrastrutture e dei trasporti e la società Stretto di Messina spa». Le motivazioni, in corso di stesura, saranno rese note entro trenta giorni, con apposita deliberazione.
Matteo Salvini, ministro delle Infrastrutture, ha subito commentato: «Nessuna sorpresa: è l’inevitabile conseguenza del primo stop della Corte dei Conti. I nostri esperti sono già al lavoro per chiarire tutti i punti. Resto assolutamente determinato e fiducioso».
«La mancata registrazione del decreto interministeriale arriva alla fine di un’ampia discussione svoltasi innanzi alla Corte dei conti nel corso della quale è emerso, innanzitutto, il tema preliminare dell’effetto di preclusione che la mancata registrazione della delibera Cipess ha sulla decisione odierna (di ieri per chi legge, ndr) », scrive il ministero delle Infrastrutture in una nota. Il Mit rimane «fiducioso sulla prosecuzione dell’iter amministrativo in attesa delle motivazioni della Corte».
Di diverso avviso le forze politiche di opposizione, a partire da Elly Schlein, segretaria del Pd, che dice: «Dalla Corte dei Conti è arrivato un nuovo stop all’accordo tra il ministero e la concessionaria, bloccando un progetto ingiusto, sbagliato, dannoso, vecchio come quello del ponte sullo Stretto di Messina».
Interviene tra gli altri anche Angelo Bonelli (Avs) : «La decisione della Corte dei conti è di una gravità assoluta. Significa che il governo Meloni stava impegnando fondi pubblici dentro un quadro ritenuto non legittimo, per un’opera da 14 miliardi di euro senza alcuna certezza tecnica, ambientale o giuridica: risorse sottratte a ferrovie, scuole, sanità e sicurezza. Sono pronto a denunciare il governo anche alla Procura europea se dovesse insistere. Ignorare il pronunciamento della Corte significherebbe assumersi responsabilità pesantissime, anche sul piano giuridico. La Corte – prosegue Bonelli – renderà note le motivazioni entro 30 giorni, ma il messaggio è inequivocabile: il Ponte sullo Stretto è un progetto portato avanti forzando procedure, fuori da un quadro di legalità e dentro una spirale propagandistica che sta dissanguando le casse pubbliche».
Giuseppe Conte, leader del M5s, ha commentato: «Finalmente la Corte dei Conti ha detto che quel progetto sul Ponte sullo Stretto è un progetto mal costruito, mal aggiornato e rabberciato. Là sono stati stanziati, immobilizzati 13 miliardi e mezzo: prendiamo quei soldi e facciamo le infrastrutture che servono».
