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Allerta per forte tempesta solare: possibile aurora boreale sull’Italia


	Un'aurora boreale (Foto di repertorio)
Un'aurora boreale (Foto di repertorio)

Un fenomeno naturale affascinante, che può avere effetti collaterali seri, come disturbi alle comunicazioni radio, malfunzionamenti ai satelliti e instabilità delle reti elettriche

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Una forte tempesta geomagnetica di classe G3 è attesa tra l’1 e il 2 settembre, a causa di una violenta espulsione di massa coronale (CME) emessa dal Sole. Gli esperti dello Space Weather Prediction Center (SWPC) della NOAA hanno diramato l’allerta: un flusso di vento solare è in viaggio verso la Terra e potrebbe innescare un fenomeno magnetico di forte intensità.

Fase iniziale moderata

L’impatto iniziale del vento solare dovrebbe provocare una tempesta di classe G2, considerata moderata. Tuttavia, le ultime analisi indicano che la coda del flusso potrebbe intensificare il fenomeno, portandolo a livello G3, con effetti potenzialmente visibili anche a latitudini più basse.

Spettacolo in cielo?

Se l’attività geomagnetica dovesse superare le previsioni, potrebbe verificarsi la comparsa dell’aurora boreale anche in alcune zone d’Italia. Sebbene rara, questa possibilità non è esclusa, soprattutto in considerazione di eventi simili avvenuti negli ultimi mesi. In passato, allerte G3 si sono trasformate in tempeste di classe G4, molto più spettacolari e intense.

Tecnologia sotto osservazione

Le tempeste geomagnetiche sono fenomeni naturali affascinanti, ma possono avere anche effetti collaterali seri, come disturbi alle comunicazioni radio, malfunzionamenti ai satelliti e instabilità delle reti elettriche. Fortunatamente, in questo caso, non è previsto un evento estremo (G5), il livello massimo della scala.

Occhi sul Sole

La causa dell’attuale allerta è una CME generata il 30 agosto alle 23:48 (ora italiana), in seguito a un brillamento solare di classe M2.7 associato alla regione attiva AR 4199, una vasta e instabile macchia solare rivolta verso la Terra. L’evento è stato ripreso da strumenti avanzati come i coronografi LASCO a bordo del telescopio SOHO e il Compact Coronagraph CCOR-1 sul satellite GOES-19.

Viaggio del plasma

Il vento solare, una miscela di plasma e campi magnetici, impiega solitamente 48-72 ore per raggiungere la Terra. In alcuni casi può accelerare, generando tempeste “cannibali” dove flussi successivi si fondono e amplificano l’impatto complessivo. In questo scenario, l’interazione con la magnetosfera terrestre può dare vita a intense emissioni luminose nell’alta atmosfera.

Come nasce un'aurora

Quando le particelle solari incontrano l’ionosfera, eccitano atomi di azoto e ossigeno, generando luci brillanti che si dispongono lungo le linee del campo magnetico terrestre. È così che nascono i celebri “tendaggi” aurorali, osservabili soprattutto nelle regioni polari, ma in condizioni favorevoli anche a latitudini insolitamente basse.

Quando osservare

Secondo l’applicazione specializzata Aurora Now, il picco massimo dell’attività magnetica è atteso attorno alle 8 (ora italiana) del 2 settembre, quindi in pieno giorno e con scarsa visibilità per l’eventuale aurora. L’indice Kp, che misura l’intensità geomagnetica, dovrebbe attestarsi appena sotto quota 7, soglia minima per l’osservazione delle aurore in Italia.

Fenomeni imprevedibili

Nonostante le previsioni prudenziali, gli esperti avvertono che questi fenomeni sono altamente imprevedibili. Non si può escludere che il vento solare colpisca la Terra con maggiore intensità durante la notte, rendendo possibile l’avvistamento di aurore boreali o fenomeni SAR anche alle nostre latitudini.

Come restare aggiornati

Per non perdere eventuali avvistamenti, il consiglio è di seguire portali specializzati, app di monitoraggio dell’attività solare e bollettini scientifici aggiornati in tempo reale. Il periodo tra il 2024 e il 2025 è particolarmente attivo dal punto di vista solare: ogni occasione può rivelarsi spettacolare.

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