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Intossicazione da botulino, cos’è e i quattro sintomi-allarme: il caso dei sei ricoveri dopo una sagra


	Nell'articolo tutti gli alimenti a rischio botulino (Foto di repertorio)
Nell'articolo tutti gli alimenti a rischio botulino (Foto di repertorio)

Raro ma estremamente insidioso, può colpire chiunque e ha origine da una tossina potentissima, prodotta da un batterio chiamato Clostridium botulinum

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Il botulismo alimentare è una delle intossicazioni più gravi conosciute dalla medicina moderna. Raro ma estremamente insidioso, può colpire chiunque e ha origine da una tossina potentissima, prodotta da un batterio chiamato Clostridium botulinum. Sebbene i casi siano poco frequenti, il rischio esiste soprattutto in presenza di alimenti mal conservati o manipolati in modo scorretto. Proprio per questo, la conoscenza dei meccanismi di trasmissione e dei segnali d’allarme è fondamentale per prevenirlo.

Un batterio silenzioso, ma letale

Il Clostridium botulinum è un batterio anaerobio, ovvero in grado di sopravvivere e moltiplicarsi anche in assenza di ossigeno. Le sue spore si trovano comunemente nell’ambiente – nel suolo, nell’acqua, e persino nell’intestino di alcuni animali – e possono resistere a condizioni estreme. Quando trovano un ambiente favorevole, come quello delle conserve chiuse ermeticamente o degli alimenti sott’olio, diventano attive e producono una neurotossina capace di interferire con il funzionamento del sistema nervoso.

Come agisce la tossina botulinica

Una volta ingerita, la tossina entra nel circolo sanguigno e inibisce il rilascio di acetilcolina, il neurotrasmettitore che permette ai nervi di comunicare con i muscoli. Questo provoca una paralisi muscolare progressiva, che può coinvolgere anche i muscoli respiratori, portando in breve tempo a una insufficienza respiratoria fatale se non trattata rapidamente. La tossina botulinica è talmente potente che una quantità minuscola è sufficiente a causare danni gravissimi. Non a caso, è considerata una delle sostanze biologiche più tossiche esistenti.

Alimenti più a rischio

I cibi più pericolosi in assoluto sono quelli conservati in modo artigianale e non adeguatamente sterilizzati:

  • conserve sott’olio (soprattutto verdure)
  • salse e paté fatti in casa
  • pesce affumicato
  • alimenti fermentati senza controllo igienico

e anche scatolame compromesso (scatolette rigonfie, arrugginite o maleodoranti).

In ambito industriale il rischio è minimo, ma non nullo. Per questo è essenziale osservare sempre l’integrità della confezione, le condizioni del prodotto e le regole base di igiene alimentare.

I sintomi da riconoscere

I primi sintomi del botulismo alimentare possono comparire da 6 ore fino a 8 giorni dopo il consumo dell’alimento contaminato. L’esordio può sembrare innocuo e simile a una comune intossicazione:

  • nausea
  • vomito
  • dolori addominali
  • diarrea.

Nel giro di poche ore però compaiono i segnali neurologici:

  • visione doppia o offuscata
  • difficoltà a parlare o deglutire
  • debolezza muscolare
  • palpebre cadenti
  • secchezza delle fauci
  • respirazione difficoltosa.

È fondamentale trattare questi sintomi come una emergenza medica e recarsi immediatamente in ospedale.

Come si cura

Il trattamento prevede il ricovero immediato, l’assistenza respiratoria (intubazione e ventilazione meccanica nei casi gravi), la somministrazione di un’antitossina botulinica e terapie di supporto. Nei pazienti che sopravvivono alla fase acuta, il recupero può essere lento e richiedere anche mesi di riabilitazione.

Un caso sospetto in Sardegna

L’attenzione sul botulismo è tornata alta dopo un sospetto focolaio scoppiato a Monserrato, in provincia di Cagliari, durante un evento pubblico. Sei persone, tra cui due minori, sono finite in ospedale dopo aver consumato tacos con guacamole in un chiosco di street food. Le autorità stanno indagando per confermare l’origine dell’intossicazione, ma la dinamica è compatibile con la contaminazione da tossina botulinica. I due casi più gravi riguardano una 14enne, ora in terapia intensiva, e un 11enne trasferito al Policlinico Gemelli di Roma.

Prevenzione: regole semplici, sicurezza massima

Per prevenire il botulismo è sufficiente seguire poche, ma fondamentali precauzioni:

  • Sterilizzare correttamente barattoli e utensili prima della conservazione.
  • Evitare il fai-da-te improvvisato: segui ricette con garanzie microbiologiche.
  • Mai consumare conserve con rigonfiamenti, perdite, odori strani o aspetto alterato.
  • Conservare sempre in frigo i prodotti freschi o aperti.

In caso di dubbio, meglio buttare che rischiare. La tossina botulinica non altera sempre gusto o odore dei cibi: proprio per questo è così subdola.

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