Test di medicina, come cambia l’esame per l’ammissione e come funziona il “semestre filtro”
Ministero dell’Università e Ricerca al lavoro per la stesura del provvedimento che sarà definitivo
Il nuovo accesso alle facoltà di Medicina, completo di ogni indicazione per gli studenti, vedrà la luce tra pochi giorni – forse già la prima decade di giugno – perché il tempo stringe. Un primo dlgs attuativo è stato varato a metà maggio, con l’indicazione del “semestre filtro” e il chiarimento sulle modalità per l’ammissione al secondo semestre; ora si aspettano gli altri che completeranno l’attesa riforma che di fatto ha abolito il numero chiuso ai corsi di laurea magistrale a ciclo unico in Medicina e chirurgia, Odontoiatria e protesi dentaria e Medicina veterinaria.
Il lavoro al ministero dell’Università e Ricerca procede, ma il provvedimento definitivo ancora è in fase preparatoria. Da quanto trapela ci saranno tre esami scritti che saranno preceduti da corsi di preparazione organizzati dai singoli atenei. Un cambio di filosofia che porterà i ragazzi che sognano il camice bianco a confrontarsi con veri esami e non più quiz. Si faranno tutti lo stesso giorno e prevedono 93 domande – confermano fonti qualificate all’Adnkronos Salute – separate per materia, quindi 31 domande per ogni esame.
Molto probabilmente questi esami dovranno essere sostenuti tra novembre e dicembre. Il voto sarà in trentesimi ed è chiaro che si dovranno prendere voti alti per sperare di superare il semestre e continuare. Il primo decreto legislativo attuativo della legge di delega stabilisce che «lo studente dovrà indicare le sedi universitarie, secondo un ordine di preferenza, dove intende proseguire al secondo semestre dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico di Medicina, Odontoiatria e Veterinaria ovvero, in caso di non ammissione al secondo semestre, in un altro corso di laurea o laurea magistrale a ciclo unico. Sarà pertanto lo stesso studente ad indicare le sedi universitarie, in un numero comunque non inferiore a 5, secondo un ordine di preferenza, la prima delle quali dovrà coincidere con la sede scelta per il semestre filtro, presso le quali intenderà proseguire, se ammesso al secondo semestre, in uno dei corsi di laurea magistrale a ciclo unico».
«Nell’ottica di consentire agli studenti di poter verificare fattivamente le proprie conoscenze e di acquisire un bagaglio competenziale più strutturato, sarà possibile ripetere il semestre filtro, seppur fino a un massimo di 3 volte, ferma, in ogni caso, la rinuncia prima della formazione della graduatoria di merito nazionale, alla votazione conseguita negli esami di profitto da sostenere al termine dello stesso», si legge nel comma 2 dell'articolo 4.