Il Tirreno

La cerimonia

Ponte Morandi, un minuto di silenzio per ricordare la tragedia. Mattarella: “Un dramma che segna la vita della Repubblica”

Ponte Morandi, un minuto di silenzio per ricordare la tragedia. Mattarella: “Un dramma che segna la vita della Repubblica”

Nell'ora esatta del crollo, Genova si è fermata ancora una volta per le 43 vittime: “La ferita è sempre aperta”

14 agosto 2022
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GENOVA. Alle 11.36, nell'ora esatta del crollo del ponte Morandi di Genova, la città si è fermata ancora una volta per ricordare la tragedia e le 43 vittime del 14 agosto 2018. Un minuto di silenzio osservato anche nel corso della commemorazione in corso nella Radura della Memoria, lo spazio nel quartiere di Certosa sottostante il viadotto San Giorgio. Dopo il silenzio hanno risuonato in tutta la città le sirene delle navi in porto, quelle dei mezzi dei soccorritori, e poi le campane di tutte le chiese della diocesi genovese. 

"Nel quarto anniversario del crollo del Ponte Morandi, si rinnova il dolore della tragedia che ha colpito quarantatré vittime. Una ferita che non si può rimarginare, una sofferenza che non conosce oblio, una solidarietà che non viene meno. Un dramma che segna la vita della Repubblica e per il quale la magistratura sta doverosamente accertando le responsabilità. Rinnovo anzitutto ai familiari, costretti a patire il dolore più grande, la più intensa solidarietà della nostra comunità nazionale". Lo scrive il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel messaggio per il 4° anniversario del crollo del ponte Morandi. "Si manifesta - aggiunge - l’esigenza di interventi adeguati a sostegno dei familiari delle vittime di tragedie come queste: occorre che la normativa sappia dare risposte a queste esigenze. L’azione svolta dal comitato dei familiari delle vittime è risultata preziosa, vero e proprio memoriale vivente della tragedia, in attesa della realizzazione del memoriale proposto a monito permanente".

Secondo la presidente del Senato, Elisabetta Casellati, “il crollo del Ponte Morandi è una metafora dolorosa delle fragilità infrastrutturali del nostro Paese, un monito che l'Italia non potrà mai dimenticare. Le 43 vittime – dice -, la sofferenza dei loro cari e i disagi degli sfollati rimarranno per sempre impressi nella nostra memoria, così come la reazione dei genovesi, la ricostruzione e la rinascita di un'intera città. Il modello Genova è un esempio virtuoso per l'intero Paese".

"La ferita è sempre aperta ma quattro anni dopo quello che ci fa più male è la cessione della concessione", ha detto Egle Possetti, presidente del comitato RIcordo vittime ponte Morandi prima dell'inizio della commemorazione. "È inaccettabile quello che è  successo, inaccettabile che questa concessione, già scritta come nessuno di noi l'avrebbe scritta neanche per comprare una bicicletta, non sia stata stracciata ma addirittura remunerata agli azionisti, una cosa che umanamente non potremo mai accettare, tutti dovrebbero sapere cosa è successo e a raccontarlo rimangono sbalorditi".

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