Grosseto, rissa nello stabilimento balneare e sprangate alla Rotonda: bagnino ferito alla testa. Il racconto choc
Orrore in passeggiata tra i passanti attoniti, dieci punti di sutura e prognosi di dieci giorni: «Adesso mi sento meglio»
GROSSETO. La spranga di metallo si abbatte sulla testa ancora e ancora. Lui, sotto choc per il dolore, barcolla per qualche metro e si appoggia al muretto lì di fronte. E in un attimo la notte si riempie di lampeggianti. «Sto meglio di ieri sera», assicura l’indomani al nostro taccuino il bagnino che nella tarda serata di mercoledì 2 luglio si è trovato nel mezzo di non una ma due risse furibonde nel cuore della frazione balneare. E ricostruisce l’accaduto dal suo punto di vista mentre arriva la prima denuncia.
La ricostruzione
Sono circa le 23 fra sedie e tavoli del bagno Rotonda: anziani che giocano a carte, famiglie con bambini che si godono il fresco e un po’ di musica. Il bagnino, chiedendoci l’anonimato, ci spiega che dopo aver staccato da una lunga giornata sulle spiagge di Castiglione è lì per fare due chiacchiere con il cuoco, un amico, che invece sta ancora lavorando; proprio per quella serata.
Il racconto
«A un certo punto è arrivato un gruppo di 15-20 ragazzi che avranno avuto qualche anno meno di me (lui ne ha una trentina, ndr) e hanno iniziato a dare fastidio un po’ a tutti; soprattutto a me e al mio amico», racconta. Per un attimo sembra che sia finita lì, ma la calma apparente dura ben poco: «Siamo venuti alle mani e hanno incominciato a volare sedie a destra e a manca. Sono state coinvolte anche alcune clienti, e credo che una di loro sia stata addirittura ferita».
Il Rotonda reagisce senza mezze misure: fuori tutti.
Continuano in passeggiata, invece, le scintille tra il gruppo e il bagnino; che racconta ancora: «Uno di loro, mai visto né conosciuto, è venuto a cercarmi in mezzo alla gente. E ha iniziato a inveire, con un marcato accento straniero: “Dov’è quel figlio di…”». Perché in tutto questo il cuoco, ovviamente, è rimasto dentro; almeno per il momento. Solo che il castiglionese non lo sa. «Gli ho detto che non ne avevo idea», conferma, ma all’altro la risposta non piace: «Ha tirato fuori da non so dove una spranga di ferro e ha iniziato a colpirmi: alla testa, al volto, alla schiena e al ginocchio. Mentre il personale della Croce rossa mi medicava ho fatto appena in tempo a vedere i carabinieri, poi mi hanno portato all’ospedale».
Le indagini e i soccorsi
Dal Misericordia il bagnino esce poco dopo l’alba di ieri, 3 luglio, con un referto che parla di dieci punti di sutura alla testa (quattro e sei, rispettivamente, a chiudere due ferite) e dieci giorni di prognosi. In caserma va invece nel primo pomeriggio, zoppicando e con un labbro gonfio, ancora tutto fasciato: «Ho sporto denuncia». Nel frattempo i militari hanno avviato le indagini: ascoltati i testimoni e acquisiti i filmati delle telecamere di videosorveglianza hanno sequestrato la spranga; e soprattutto messo gli occhi su un diciottenne, pregiudicato, anche lui finito al pronto soccorso, dove avrebbe dichiarato di essersi procurato quella ferita al collo cadendo dalle scale. Sarebbe stato proprio lui, dopo essere rientrato nello stabilimento, ad aggredire il bagnino: denunciato a piede libero.