Orbetello, l'invasione di moscerini non si ferma: l’ufficio postale chiude “per calamità naturale”
Cresce l’esasperazione dei cittadini che hanno anche lanciato una petizione: «Siamo segregati in casa come ai tempi del Covid». La testimonianza del maratoneta Iacomelli: «Impossibile anche correre lungo la Diga, densi sciami finiscono in bocca»
ORBETELLO. L’invasione dei moscerini in riva alla laguna non si ferma. Stavolta a farne le spese è l’ufficio postale centrale, in pieno centro storico a Orbetello, che ha addirittura chiuso i locali al pubblico per tutta la giornata di ieri. Il motivo? Ieri era scritto nel cartello affisso alla porta.
«Il giorno 10 marzo questo ufficio sarà temporaneamente chiuso per calamità naturale». L’ufficio postale ieri mattina aveva aperto regolarmente ma poi è stato costretto a chiudere per i moscerini. Impossibile lavorare e ricevere clienti. I quali, recandosi alla posta, hanno visto il cartello e si erano chiesti cosa dovesse intendersi per calamità naturale. L’idea che si riferissero ai moscerini era pure balenata ma aveva presto lasciato il campo ad altre ipotesi. Difficile anche solo immaginare che la situazione dentro l’ufficio postale fosse tale da farlo chiudere per una vera e propria invasione di insetti. Eppure era così. Ieri nell’ufficio postale alcuni addetti in tuta e mascherina hanno “disinfestato” gli ambienti per eliminare il problema dei moscerini e poter riaprire questa mattina senza causare altro disagio agli utenti costretti ad andare in altri uffici postali. Chi ha avuto necessità dell’ufficio postale nel pomeriggio è dovuto andare a Porto Santo Stefano.
Il Tirreno ha chiesto dettagli a Poste che ha confermato che questa mattina l’ufficio sarà regolarmente aperto. Una situazione che alcuni hanno definito come “surreale”. Ma tant’è.
Luciano Mattarelli, coordinatore del Raggruppamento politico autonomo Costa d’Argento, ha annunciato l’invio di una nota alla Prefettura. «La situazione sta diventando così grave – dice – che è stato interrotto un pubblico servizio».
Una petizione
Anche l’esasperazione è talmente tanta che i cittadini sono allo stremo della sopportazione. Uno di loro, Alessio Segoni, ha dato il via a una petizione su change.org affinché sia dichiarato lo stato di emergenza per l’invasione di “moscini” nella laguna di Orbetello, e la Regione e il Ministero mettano in campo tutte le azioni possibili per contrastare il fenomeno.
«So che questa mia iniziativa non sarà determinante – dice – ma qualcosa andava pur fatto». Nel testo della petizione Segoni spiega la situazione. «Non è possibile vivere la nostra vita normale per via dell’invasione di “moscini”. Non possiamo fare una passeggiata all’aria aperta, non possiamo aprire le finestre. Siamo segregati in casa come ai tempi del Covid. È tempo per la Regione di intervenire. Questa infestazione non è un semplice fastidio, ma il risultato di una gestione inefficace della laguna. A causa di decisioni errate e mancate l’uomo ha creato questa calamità naturale. Chiediamo che si dichiari lo stato di emergenza e la Regione e tutti gli organi istituzionali coinvolti (ministero dell’ambiente incluso) intervengano con misure urgenti per risolvere immediatamente l’infestazione di moscerini. Abbiamo diritto a vivere in un ambiente sano e sicuro. Siamo tutti consapevoli che le disinfestazioni sono misure inefficaci e dannose per l’ambiente e per tutti noi», conclude Alessio Segoni nel testo della sua petizione.
Il maratoneta
«Da settimane è impossibile allenarsi lungo la Diga», lamenta Francesco Iacomelli un maratoneta di Orbetello. Partecipa a gare di decine di chilometri a livello nazionale e si allena in riva alla laguna. «Sia chiaro – dice al Tirreno Iacomelli – sono consapevole che il mio è solo un disagio sportivo e ha una rilevanza inferiore rispetto al danno che l’invasione dei moscerini può provocare ai commercianti e a chi ha un’attività di somministrazione. Quello che però voglio sottolineare è che il problema è talmente grande che non è possibile nemmeno portare avanti attività giornaliere come correre lungo la Diga, perché ci sono densi sciami di moscerini che finiscono in bocca, negli occhi, e si appiccicano sotto la maglietta».
Bimbi che non giocano
Anche i bambini hanno difficoltà a giocare all’aperto nei giardini delle scuole. Alcuni genitori di un asilo hanno scritto alla Provincia perché le istituzioni intervengano. In vista della bella stagione gli scolari escono sempre in giardino, ma stavolta stare all’aperto è difficile. Complicato anche nei parchi pubblici.
Valzer del moscerino
Interviene Nivio Fortini, enigmista. «Le parole del sindaco Casamenti all’incontro con i commercianti e la popolazione sono sorprendenti: un rimpallo di responsabilità e un rinvio a interventi non meglio precisati sono sembrate come un giro di valzer. Il valzer del moscerino».