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Fiorentina, tutto ruota attorno a Italiano. Il patron lo blinda: fissato l’incontro

di Francesca Bandinelli
Fiorentina, tutto ruota attorno a Italiano. Il patron lo blinda: fissato l’incontro

Commisso ripete: «Vincenzo è il nostro punto fermo. Mi spiace per i tifosi» Il tecnico: «C’è un contratto, parleremo di futuro. Va rafforzata la squadra»

09 giugno 2023
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FIRENZE. Tutto in queste ore ore, probabilmente già oggi, certo entro il 12 giugno, giorno in cui Rocco Commisso farà rientro in America dopo questa lunga parentesi italiana. Sul futuro di Vincenzo Italiano è stato già detto molto, ribadito a gran voce nelle ultime ore. «È il nostro punto fermo» ha sentenziato il patron rientrando da Praga, all’alba fiorentina di ieri, mentre il diretto interessato, dal ventre dell’Eden Arena, ha spiegato: «C’è un contratto, il presidente ha detto che ci incontreremo e parleremo. Vedremo quale sarà il futuro, serve rafforzare la squadra». Sì, perché a questo punto ruota tutto attorno al progetto, ad un percorso che, adesso, non può e non deve fermarsi: «La nostra strada è iniziata qui – ha continuato Commisso -. Ora dobbiamo sperare di fare meglio la prossima stagione. Mi aspettavo una vittoria, ci sono stati casi in cui l’arbitro avrebbe dovuto fare meglio. Jovic è uscito dal rettangolo di gioco col naso rotto, mentre Biraghi ha otto punti di sutura in testa. La sconfitta non è un risultato giusto, avremmo potuto passare avanti per 3-0. Mi dispiace per i tifosi». L’amarezza per la seconda finale persa, dopo il ko in coppa nazionale con l’Inter, è persino più cocente. Sì, perché in campo gli inglesi non hanno surclassato la Fiorentina, semmai hanno buttato la sfida sul piano fisico, con un atteggiamento ruvido, tra falli e duelli asfissianti. Ecco perché la ferita, stavolta, sanguina di più. Il West Ham non ha avuto nessun Lautaro Martinez capace di “spaccare” la gara: ha capitalizzato, semmai, la lucidità di Paqueta lesto ad inventarsi la verticale giusta, e la rapidità di Bowen, intelligente a sfruttare la debolezza di Igor.

Di contro, la prestazione viola è racchiusa in un paio di istantanee, dalla sfortuna del palo scheggiato da Kouame alla poca precisione balistica mostrata (la rasoiata di Mandragora finita a fil di palo è l’emblema). Non è mancato il cuore, quello con cui Bonaventura è riuscito a riportare in parità la gara, e pure quello con cui si è cercato di far fronte all’imponderabile, un gol incassato a un pugno di secondi dal termine del tempo regolamentare. La “rapina” inglese, alla fine, è andata a segno. Moyes, il tecnico degli Hammers, l’aveva preparata esattamente così: non si è lasciato impressionare dalle percentuali di possesso palla dei viola. La sua esperienza, da questo punto di vista, ha avuto la meglio. Adesso, l’unica cosa che conta è smaltire l’amarezza e ricominciare. La Fiorentina vuole ancora Italiano alla guida, poi sarà il tempo a dire l’ultima parola. Questo è il momento in cui recuperare, tutti, il fiato, dopo una stagione vissuta in apnea. Quel che è certo è che lo spogliatoio tifa per il proprio allenatore. È quanto si è augurato lo stesso Biraghi. «Spero che il nostro allenatore resti: questo deve essere per noi un punto di partenza. Dentro, siamo morti: dispiace non essere riusciti a portare a casa un trofeo, non aver regalato una gioia alla gente». Più o meno lo stesso concetto espresso, subito dopo, da Bonaventura: «Con Italiano siamo cresciuti tanto, abbiamo ancora margini per migliorare». Saponara, altro che nei prossimi giorni dovrà sciogliere il nodo della permanenza, ha aggiunto: «Il gol preso ci ha fatto malissimo, pensavamo che la seconda occasione avrebbe potuto essere quella del riscatto. Ma questa delusione ci rafforzerà».

Le sirene di mercato attorno al tecnico siciliano, però, non si placano, nonostante lo stand-by premuto dal presidente del Napoli De Laurentiis. La verità sarà quella dei prossimi giorni. Italiano ha un contratto con la Fiorentina fino al 2024 con opzione per la stagione successiva. Basta un colloquio per andare avanti, per guardare a nuovi traguardi. Anche se la piazza appare già divisa: c’è chi pensa che il bilancio di questa stagione sia straordinario e chi, invece, non lo ritiene valore aggiunto. Pure il sindaco Dario Nardella dà man forte a Commisso: «Grazie al presidente Commisso per l’impegno e la passione. Ora tutti al lavoro per il futuro». Per i piani alternativi, compreso quello che porta all’allenatore della Primavera Alberto Aquilani comunque c’è tempo. Anche perché, pure per lui, oggi, è tempo di finale, scudetto.


 

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