Il Tirreno

FIRENZE Nel buio delle Cascine, quando il parco si fa corridoio di passaggio per chi rientra dal lavoro, la notte tra lunedì e martedì si è consumata l’ennesima aggressione a scopo di rapina. Erano da poco passate le ore più silenziose quando un 33enne di origine indiana, in sella al suo monopattino lungo viale Lincoln, è stato avvicinato da tre giovani. Un attimo: lo spintone, la caduta sull’asfalto, l’immobilizzazione. Poi le mani nelle tasche, il telefono strappato, la fuga.

I tre si sono divisi in direzioni diverse, secondo uno schema ormai collaudato. La vittima, scossa ma reattiva, ha tentato l’inseguimento di chi aveva materialmente preso il cellulare, chiedendo aiuto a gran voce. A raccogliere l’allarme sono stati due ragazzi in auto, che hanno seguito il fuggitivo e lo hanno indicato ai militari dell’Esercito impegnati nell’operazione “Strade Sicure”, a pochi passi dal consolato degli Stati Uniti. Il giovane, nel tentativo di far sparire la refurtiva, ha cercato di disfarsi del telefono, ma è stato bloccato e perquisito. Il cellulare è stato recuperato.

Poco dopo sono intervenuti i carabinieri del Nucleo Radiomobile, che hanno ricostruito l’accaduto e arrestato il presunto responsabile: un 29enne marocchino, ora recluso a Sollicciano con l’accusa di rapina aggravata. La vittima, nel frattempo, aveva già ripreso la strada di casa, convinto di aver perso tutto.

È l’ennesimo episodio a alzare di nuovo l’attenzione sulle Cascine se di giorno, con l’aumento di pattuglie e controlli, il parco è tornato ad essere vivibile, il polmone verde della città; di sera, troppo spesso, torna a essere periferia della paura.