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Firenze, 23enne legato e picchiato in casa dopo una notte di droga: arrestati una donna di 61 anni e un uomo di 48

Firenze, 23enne legato e picchiato in casa dopo una notte di droga: arrestati una donna di 61 anni e un uomo di 48

Il giovane, segregato e pestato in un appartamento di via Allori, è riuscito a chiedere aiuto a una passante. La polizia ha trovato corde e un’asta di metallo usate per colpirlo. I due aggressori, già noti alle forze dell’ordine, sono in carcere a Sollicciano

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FIRENZE Un urlo disperato, un rumore secco, poi il silenzio. In via Allori, una strada ordinaria nella periferia nord di Firenze – poco lontano dall’aeroporto - una domenica pomeriggio qualunque si è trasformata in una scena da incubo. Un ragazzo di 23 anni, legato mani e piedi, la faccia tumefatta, è riuscito a richiamare l’attenzione di una passante guardando dal vetro di una finestra. Lei, una residente della zona, ha chiamato subito il 112: «C’è qualcuno che chiede aiuto da quell’appartamento».

Quando le volanti della polizia sono arrivate sul posto, hanno trovato nell’appartamento una donna di 61 anni e un uomo di 48. Entrambi visibilmente agitati, entrambi con precedenti. Le urla provenivano da una stanza sul retro. Dentro, il ragazzo era steso sul pavimento, legato con corde alle mani e alle caviglie, i segni delle botte ancora freschi. È stato liberato e portato via in ambulanza.

Il racconto della vittima è frammentato ma chiaro: la sera prima aveva incontrato la 61enne, conosciuta da poco. Tra i due era nata una frequentazione fatta di chiacchiere, eccessi e sostanze. Quella notte, nell’appartamento, si era unito anche il 48enne. Il clima si sarebbe presto rovesciato: la droga, la tensione, forse un diverbio. Poi le botte. Prima le mani dell’uomo, poi un’asta di metallo impugnata dalla donna. E infine le corde.

Per ore, il giovane è rimasto prigioniero, picchiato e minacciato. «Mi hanno quasi soffocato», ha raccontato agli agenti, mostrando i lividi sul collo. In ospedale i medici hanno parlato di «trauma cranio-facciale commotivo e tentativo di strangolamento». Quattordici giorni di prognosi, ma la paura resterà più a lungo.

L’asta e le corde sono state sequestrate. L’appartamento sigillato. I due aggressori, dopo un interrogatorio in questura, sono stati arrestati per sequestro di persona e lesioni aggravate e portati a Sollicciano. Dietro la violenza, gli inquirenti cercano ora di capire i motivi reali: una lite degenerata? Una questione di droga? O qualcosa di più oscuro nei rapporti tra i tre? Gli investigatori della squadra mobile stanno scavando nelle ultime ore prima dell’aggressione, nei messaggi e nei tabulati telefonici.

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