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Congresso della Lega a Firenze: il collegamento di Marine Le Pen, la foto Salvini-Vannacci e le parole della premier – Video


	Vannacci e Salvini
Vannacci e Salvini

L’ex presidente del Rassemblement National: «La decisione assunta contro di me scrive la parola fine ai principi dello stato di diritto»

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FIRENZE. «La decisione che è stata assunta contro di me è una decisione che scrive la parola fine a tutti i principi dello stato di diritto, perché sono stata condannata all’interdizione dai pubblici incarichi con un’esecuzione immediata e questo significa che io non posso avere il doppio grado di giudizio». Lo ha detto Marine Le Pen, ex presidente del Rassemblement National, in videocollegamento con il congresso federale della Lega, in corso a Firenze, a proposito della sua recente condanna da parte del Tribunale di Parigi a quattro anni di carcere, di cui due da scontare con braccialetto elettronico, a una multa di 100.000 euro e a cinque anni di ineleggibilità con effetto immediato, il che le impedisce di candidarsi alle elezioni presidenziali francesi del 2027.

Le parole di Le Pen

«L’attacco è molto violento – ha aggiunto Le Pen – Questo attacco è nei miei confronti, ovviamente, ma questo non è un problema, ma è nei confronti di tutto il popolo francese perché questa decisione non rimette in discussione il mio futuro, ma rimette in discussione il futuro del nostro paese, il futuro dei francesi che non avranno scelta, non potranno scegliere, non potranno votare per un candidato che loro vogliono vedere alla guida del nostro paese, visto che ero peraltro favorita per le elezioni presidenziali dai sondaggi». Sollecitata dalle domande del leader della Lega Matteo Salvini, Le Pen ha spiegato che contro la sentenza «ovviamente lotteremo, noi non abbasseremo mai le braccia di fronte a questa violenza; quindi, noi non cederemo mai di fronte alla violazione della democrazia. Utilizzeremo tutti gli strumenti giuridici per poter presentarci a questa elezione presidenziale e quindi mettere in scacco questo tentativo di scrivere la parola fine al funzionamento democratico della Francia». «La nostra sarà una lotta pacifica, democratica», ha aggiunto.

Da parte sua Salvini, ha sollecitato «un grande applauso» della platea congressuale per Marin Le Pen. «Spero che questo affetto umano prima che politico ti arrivi Marine», ha detto il leader della Lega. «Sei vittima di un atto di violenza, di arroganza e di ingiustizia». Ringraziando per l’applauso, Le Pen si è rivolta a Salvini dicendo: «Sai benissimo quello che sto vivendo, perché lo hai vissuto anche tu».

Salvini e Vannacci

Intanto, nel corso del congresso, il generale Roberto Vannacci è entrato ufficialmente a far parte della Lega. A Firenze, sul palco del congresso del partito di Salvini, ha difatti ricevuto direttamente dalle mani del vicepremier la tessera di iscrizione. Un passaggio fondamentale per entrare a far parte dei vertici del partito come uno dei quattro vicesegretari.

La premier Meloni

«Andremo avanti pancia a terra fino a fine legislatura per dare con il premierato un sistema politico stabile, per liberare con la riforma della giustizia la magistratura dalle correnti politicizzate, per garantire con l’autonomia differenziata gli stessi livelli di prestazione e a tutti i cittadini indipendentemente da dove vivono». Lo ha detto Giorgia Meloni, in un video messaggio al congresso della Lega. «Continueremo a difendere i confini, non arretreremo di un millimetro sulla sicurezza», ha aggiunto la presidente del Consiglio. «La nostra coesione e compattezza ci hanno permesso di avere una visione di sviluppo per il Paese, di mettere in cantiere le grandi riforme che servono da anni e che sono nel nostro programma che intendiamo rispettare punto per punto. Perché è questo che ci differenzia dalla sinistra: condividiamo la stessa visione e rispettiamo gli impegni con i cittadini», ha rivendicato Meloni.

E sui dazi: «Affronteremo anche il tema dei dazi, con determinazione e pragmatismo, senza allarmismi. Non abbiamo condiviso ovviamente la scelta degli Stati Uniti, ma siamo pronti a mettere in campo tutti gli strumenti – negoziali ed economici – necessari per sostenere le nostre imprese e i nostri settori che dovessero risultare penalizzati».

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