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Stadio. La Viola perde al Tar

I lavori di demolizione allo stadio Franchi
I lavori di demolizione allo stadio Franchi

Rigettato il ricorso d’urgenza presentato per chiedere lo stop immediato ai lavori. «Il Comune ha sempre cercato di andare incontro alle esigenze dell’Acf Fiorentina»

25 luglio 2024
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FIRENZE. Il Tribunale amministrativo della Toscana ha rigettato il ricorso d’urgenza presentato dalla società Acf Fiorentina, condannandola pagamento delle spese in lite in favore del Comune di Firenze. Questa la sentenza emessa dal giudice Pasqualina Principale, a una settimana dall’udienza per il ricorso d’urgenza presentato dal club viola per chiedere la sospensione dei lavori dello stadio Franchi.

La Fiorentina aveva intentato un’azione legale per chiedere sia la sospensione dei lavori di restyling dello stadio Franchi, sia il pagamento dei danni da parte del Comune di Firenze.

Il Tar però ha dato ragione a Palazzo Vecchio, sottolineando come ci sia stata da parte dell’ente locale una collaborazione che, si spiega nella sentenza arrivata ieri, viene dimostrata anche da una mail del direttore generale gigliato Alessandro Ferrari. Dunque i lavori di riqualificazione dell’impianto proseguiranno, mentre sono attese novità sulla decisione che prenderà la Fiorentina su dove giocare nella stagione 2025-2026, visto che il Franchi per quell’annata sportiva sarà reso inagibile proprio in virtù dei lavori. Per la stagione 2024-2025 invece la Fiorentina disputerà le proprie gare interne allo stadio Franchi, seppur a capienza ridotta, ovvero circa 24 mila posti disponibili.

Secondo quanto riportato nella sentenza, in merito al presunto avvio nono concordato dei lavori, contestato dalla società, «a smentire la ricostruzione della ricorrente – scrivono i giudici – ,è sufficiente considerare il fitto carteggio, la documentazione e le numerose interlocuzioni tra le parti, intervenute a partire dal 2021, già prima della cessazione degli effetti della prima convenzione del 2010, poi prorogata fino al 2022. Alla luce di tali evidenze documentali, versate in atti, emerge come, fin dal momento in cui si erano formalizzate le necessità di una riqualificazione della struttura, il Comune, ben consapevole del ruolo sociale che riveste l’Acf Fiorentina per la città di Firenze, ha sempre cercato di venire incontro alle esigenze della ricorrente, compatibilmente con l’esigenza di non perdere l’opportunità per riqualificare un’opera importante e simbolica come lo stadio Artemio Franchi, sfruttando gli ingenti finanziamenti in quel momento disponibili». Secondo i giudici inoltre, emerge come «la prospettata incapienza delle fonti di finanziamento» per portare a termine il progetto di riqualificazione «appaia solo come un’eventualità, riferendosi in ogni caso a opere aggiuntive, che non tolgono agli interventi finanziati la loro autonomia e funzionalità».

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