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Verso le feste

Firenze, l’albero di Natale per la prima volta in piazza della Signoria

di Giulia Poggiali
L’arrivo da Pistoia dell’albero di Natale
L’arrivo da Pistoia dell’albero di Natale

Allestito per la prima volta, il 7 dicembre l’accensione. Quest’anno solo abeti toscani

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FIRENZE. Il Natale torna ad illuminare la città e lo fa in grande stile. Per la prima volta in piazza della Signoria è stato posizionato un abete. O almeno, nel cuore della città un albero di Natale torna dopo un’assenza di almeno vari decenni. Si tratta di un abete alto 11 metri, toscano doc, che verrà acceso il 7 dicembre davanti agli occhi sognanti dei presenti. Un momento magico, che si accompagna con il posizionamento di un altro tradizionale albero di Natale, quello a Piazzale Michelangelo, anche lui toscano per il secondo anno consecutivo. Entrambi gli alberi provengono da Pistoia e sono stati donati da Coldiretti Toscana e Giorgio Tesi Group in collaborazione con la Regione Toscana. Piazza Duomo invece accoglierà un albero della Val di Fassa che, come da tradizione, sarà acceso sempre il 7 dicembre con un atteso countdown intonato dai fiorentini e dai turisti, regalando gioia e allegria. Insieme alle lucine, alle installazioni in via Tornabuoni e alle vetrine dai toni dorati e argentati, la città è pronta a celebrare il Natale.

E se qualcuno non vede l’ora di allestire il presepe e incartare o scartare i regali, per altri la tradizione che più di altre segna l’inizio del periodo più magico, è proprio addobbare l’albero con le palline che arricchiscono i suoi rami. Ma gli anni passano, la sensibilità nei confronti dell’ambiente aumenta e sono tanti i quesiti intorno alla sua sostenibilità, indipendentemente che sia vero oppure sintetico. Molti si chiedono se abbia senso acquistare un vero abete o scegliere l’alternativa di plastica, forse meno green, ma capace di durare nel tempo. Un albero sintetico di qualità infatti è riutilizzabile per molti anni, se trattato con cura. Con le dovute attenzioni, un albero di Natale artificiale può durare anche 15 o 20 anni. Ma niente è paragonabile al profumo di un vero abete, capace anche di conferire un senso di pace e serenità. E secondo una stima di Coldiretti per gli abeti made in Tuscany è stato un vero e proprio boom: 500mila quelli venduti in tutta Italia. Il più richiesto è quello bianco, a discapito di quello rosso.

Secondo l’associazione, oltre la metà dei fiorentini (il 54% dei toscani) allestirà un abete naturale, mentre il restante comprerà quello in plastica. Un abete vero di piccole dimensioni, di circa 50-70 centimetri, costa in media 20 euro, ma il prezzo varia a seconda delle sue dimensioni e il prezzo può arrivare anche a superare i 100 euro. Tuttavia, prima di effettuare l’acquisto, è necessario valutare una serie di aspetti non trascurabili: prima di tutto l’altezza del soffitto di casa, per non trovarsi con un albero troppo alto. Tanti i consigli che Coldiretti suggerisce per una corretta cura, affinché quello che è uno dei principali simboli del Natale possa arrivare al 25 dicembre, e oltre, in ottime condizioni. «Non bisogna andare alla ricerca di un albero perfetto perché – spiega Coldiretti – ogni esemplare tende ad avere un lato meno ricco di rami nella parte cresciuta verso nord e poi ricordarsi che si tratta di un albero vivo la cui naturale asimmetria è sicuramente compensata dall’autenticità dello stesso. Tutte le conifere tendono a perdere gli aghi nella parte interna dei rami ma ciò non significa che l’albero sia vecchio e in ogni caso, per evitare di sporcare macchine e case, chiedere al vivaista di scuotere l’albero per far cadere gli aghi secchi. Meglio portare a casa l’albero distendendo bene i rami, con qualche giorno di anticipo prima di addobbarlo in modo da farlo adattare al nuovo ambiente».

Una volta a casa, l'albero necessita di cure. Ha bisogno di un luogo luminoso, fresco, lontano da fonti di calore, come i termosifoni e al riparo da correnti d’aria, come porte e finestre, al riparo da eventuali forti folate di vento. Inoltre è meglio evitare addobbi pesanti per non spezzare i rami, non spruzzare neve sintetica e spray colorati perché l’albero è vivo e “respira”, contribuendo ad abbattere gli inquinanti dell’aria domestica.


 

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