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Cinque minuti di follia allo stadio: le violenze degli ultras del Viareggio con cinture, mazze e tirapugni
Feriti tre tifosi del Montespertoli, colpiti anche anziani e giovanissimi: ci sono sette identificati
 MONTESPERTOLI. Cinture, bastoni e anche alcuni tirapugni. È di almeno tre feriti e di sette tifosi ospiti identificati dalle forze dell’ordine il bilancio dei violenti scontri che si sono verificati allo stadio comunale “Marco Marconcini” sullo scadere della partita, valida per la nona giornata del campionato di Eccellenza (girone A), tra Montespertoli e Viareggio giocata mercoledì sera.
 
 Secondo quanto ricostruito dai carabinieri – il cui intervento è stato provvidenziale per evitare un esito probabilmente ben peggiore – subito dopo il gol-vittoria dei bianconeri, siglato nel secondo minuto di recupero del secondo tempo, un gruppo di tifosi del Viareggio si è staccato dal settore ospiti aggredendo i supporters locali. 
 Cinque minuti di follia e violenza al termine dei quali almeno tre tifosi del Montespertoli – di cinquanta e sessant’anni – hanno dovuto far ricorso alle cure dei sanitari per far fronte ad alcune ferite alla testa (per uno sono stati necessari undici punti di sutura).
 
 Colpiti anche anziani e giovanissimi, mentre in tanti sono riusciti a “rifugiarsi” in alcune strutture interne all’impianto sportivo per sfuggire all’onda di violenza che improvvisamente si è abbattuta sulla tribuna. Tra loro, anche numerosi bambini e ragazzini del settore giovanile del Montespertoli accorsi allo stadio per una serata, almeno nelle premesse, di sport, svago e divertimento. Sugli spalti erano presenti almeno duecento persone, con un nutrito gruppo di tifosi del Viareggio.
 
 I disordini si sono verificati a quattro minuti dal triplice fischio finale. Una «carica», quella dei tifosi del Viareggio che ha travolto i supporters del Montespertoli presenti in tribuna, colpiti e picchiati anche con cinture, mazze e tirapugni. Verso alcuni sono stati scagliati anche i contenitori per la raccolta dei rifiuti. L’arbitro Bernardini di Piombino è stato costretto ad interrompere momentaneamente il match per consentire l’intervento dei carabinieri della stazione di Montespertoli che sono riusciti a riportare la calma. Gli uomini dell’Arma sono al lavoro per ricostruire l’episodio e individuare gli autori delle violenze. Sette tifosi bianconeri sarebbero già stati identificati.
 
 «Violenza gratuita e ingiustificata da parte di quelli che non possono essere chiamati tifosi, ma delinquenti», sottolinea Luca Marchetti, presidente del Montespertoli. Al termine della gara, i supporters del Montespertoli hanno lasciato l’impianto sportivo da un’uscita secondaria, mentre i tifosi ospiti sono stati trattenuti all’interno dello stadio e fatti uscire in maniera scaglionata per evitare eventuali contatti con la tifoseria di casa.
 
 «Gli ospiti si sono resi protagonisti di un comportamento inqualificabile, con momenti di tensione che hanno richiesto addirittura l’intervento delle forze dell’ordine per riportare la calma. Un epilogo che nulla ha a che vedere con i valori dello sport e che lascia un’amara sensazione a chi ama il calcio vero, quello giocato sul campo. Un comportamento incivile da parte dei tifosi viareggini da condannare», sottolinea la società sportiva della Valdelsa che invita a consegnare foto e video di quanto accaduto per aiutare i carabinieri ad identificare i responsabili. «Purtroppo si è assistito a violenza che non ha nulla a che fare con lo sport e su come si dovrebbe vivere la partecipazione a certi eventi», sottolinea il sindaco di Montespertoli Alessio Mugnaini. Anche il Viareggio calcio «condanna fermamente e prende le distanze da ogni forma di violenza, in quanto contraria ai principi fondamentali e ai valori che la società vuole trasmettere e che il gioco del calcio deve promuovere». «In merito ai fatti accaduti nella giornata di ieri (mercoledì per chi legge, ndr) – aggiunge il Viareggio calcio – la società auspica l’intervento delle autorità competenti affinché vengano accertate con chiarezza le dinamiche e le responsabilità». 
 
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