La ricostruzione
Cecina, l'allenatore del ragazzo che ha picchiato un uomo: «La palestra non insegna questo»
Il giovane è stato ripreso mentre aggredisce il 49enne in piazza Carducci nell’indifferenza del branco: «Non possiamo controllare ciò che accade fuori. Lui qui per ora non si è più visto»
CECINA. «Di certo non abbiamo formato quel ragazzo a picchiare le persone in giro. Abbiamo anzi cercato di aiutarlo, visto che è una persona problematica. In questi giorni qui non si è visto, ma comunque prima di farlo rientrare dovremo parlare con i genitori». A parlare è l’allenatore del giovanissimo ripreso sabato scorso mentre prendeva a calci e pugni un uomo in piazza Carducci, di cui non riveliamo l’identità per non rendere riconoscibile il minore. Il video e la denuncia del fratello della vittima hanno fatto il giro della città scatenando un’indignazione unanime e spingendo tutti a una riflessione per arginare e prevenire un fenomeno, quello dei giovani violenti, che, ha detto il consigliere Federico Fulceri, «esiste ed è stato più volte segnalato».
I fatti
I fatti, lo ricordiamo, risalgono a sabato scorso. Il 49enne cecinese Leonardo arriva in bici al Prato e, tempo poco, viene circondato da un gruppo di ragazzini. «Prima gli hanno rubato il cappello – ha raccontato il fratello della vittima – poi gli hanno nascosto la bicicletta». Dopodiché l’uomo è stato accerchiato e, come si vede da un video girato sul posto, gli si avvicina un ragazzino. Prima mima un calcio in faccia poi alcune mosse di arti marziali e, infine, atterra l’uomo e lo prende a pugni. Il tutto mentre il gruppo di ragazzini intorno incita alle botte, intona la sigla di Rocky e riprende la scena con i telefonini. Solo dopo un po’ qualcuno interviene dicendo al ragazzino di smetterla e tentando di allontanarlo. E se il fratello di Leonardo ha sottolineato come «un fatto vergognoso sia successo nell’indifferenza generale di chi si trovava in zona», su quanto accaduto si è concentrato lo sdegno di tutto il consiglio comunale, che si è riunito venerdì.
La politica
Con il presidente Domenico di Pietro che ha parlato dell’importanza di «aprire una riflessione sull’emergenza educativa» e con il consigliere d’opposizione Federico Pazzaglia che ha invocato «più controlli». Con la sindaca Lia Burgalassi che ha sottolineato la presenza di «un disagio giovanile crescente» e con l’assessora Simona Salvadori che ha sostenuto di essere andata «nella palestra dove il ragazzo si allena» perché chi allena «ha anche un ruolo di educatore».
«Non è colpa nostra»
«Lavoro qui da anni – racconta al Tirreno l’allenatore – e una cosa del genere non era mai accaduta. Non possiamo controllare quello che i nostri iscritti fanno fuori e credo che la palestra non abbia responsabilità in ciò che è accaduto». Detto ciò, «il ragazzo è problematico e abbiamo cercato di aiutarlo con lo sport e la disciplina. Perché questo facciamo qui». Resta il fatto che «prima che possa eventualmente tornare qui ad allenarsi dovremo parlare con i genitori».
Le reazioni
Nel frattempo si moltiplicano le reazioni all’accaduto. L’onorevole della Lega Manfredi Potenti si augura «che gli autori siano identificati» e si unisce «all’abbraccio di solidarietà con cui la comunità di Cecina sta avvolgendo Leonardo». Don Marco Fabbri, invece, tramite la pagina Facebook del Duomo interviene così: «Cecina è anche questo. Vuoto educativo, povertà umana, valori deboli. Punti interrogativi per tutti: chiesa, associazionismo, politica, forze dell’ordine, mondo dello sport ma anche scuola e famiglia».
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