Il Tirreno

Il lutto

È morto Paolo Bientinesi, ex vice sindaco di Cecina: «Autorevole, amava la città»


	Paolo Bientinesi
Paolo Bientinesi

Socialista, era stato segretario del partito e assessore alle attività produttive: aveva lavorato come amministrativo all’ospedale

22 ottobre 2024
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CECINA. «Un militante impegnato, un bravo amministratore, un compagno e un amico fedele». Anche Valdo Spini ieri ha voluto ricordare Paolo Bientinesi, 76 anni. Un arresto cardiaco mentre dormiva l’ha strappato all’affetto dei suoi cari ma anche al Partito socialista di cui era da sempre un punto di riferimento a Cecina e per la federazione di Livorno.

Si era iscritto nel 1975 e tra la fine degli anni Settanta e fino al 1983 era stato vice sindaco e assessore alle attività produttive. Già nella prima mattina di ieri a Cecina si è rapidamente diffusa la notizia dell’improvvisa scomparsa di quell’uomo amato e rispettato, conosciutissimo ben oltre la comunità locale.

Assieme al dolore, è stata l’incredulità il senso che ha accompagnato quanti si sono ritrovati a commentare il triste evento. Bientinesi, come confermano anche dai familiari, stava bene, tanto che aveva in programma di recarsi a trovare un suo amico in campagna per la raccolta delle olive ma ieri quando la sveglia ha suonato alle 7 della mattina per lui non c’era più nulla da fare.

Socialista da sempre

Profondamente scossi gli abitanti del quartiere in cui abitava e soprattutto quelli più prossimi alla sua abitazione di via Brodolini, per i quali era un vero amico, sempre pronto a farsi in quattro quando gli veniva chiesto un aiuto, un consiglio. Sarebbe però riduttivo circoscrivere in questo ambito la forte commozione, il dolore. Emersi anche nel mondo della politica, della sanità, dell’associazionismo: Bientinesi, socialista da sempre, era tuttora tesserato del partito, dove ha ricoperto incarichi tra cui quello di segretario della sezione cecinese. Nel 1974, nello stesso periodo in cui si unì in matrimonio con Lidia Ghirelli (bancaria) entrò a lavorare all’Ospedale di Cecina come amministrativo (fu poi assistente e coadiutore) .

«Era una persona di poche parole – dice Stefano Fiori membro della segretaria del Psi di Cecina e vice di Bientinesi quando lui era alla guida del partito – ma quando apriva bocca nel partito era molto ascoltato e punto di riferimento di tutti noi socialisti. La notizia della sua morte non avrei mai voluto averla: lascia un vuoto incolmabile. Con la perdita di Paolo perdiamo un punto di riferimento, un faro. Aveva grande capacità di analisi politica». Parole di affetto sono arrivate anche dal vice sindaco di Cecina Alessandro Bechini. «È stato una persona squisita. E simpaticissimo. La sapeva lunga, conosceva vizi e virtù della nostra città, una persona che ha voluto molto bene a Cecina. Un amministratore di un tempo passato ma tanto intelligenza per capire la modernità della politica e dell’amministrazione attuale. Ero affezionato a Paolo».

La sindaca Lia Burgalassi ha portato il cordoglio suo e della comunità alla famiglia.

Il ricordo di Aldo Repeti: «Mai demagogico, sempre costruttivo»

Tra gli esponenti socialisti che hanno avuto modo di apprezzare e di essere in profonda amicizia con Bientinesi, il segretario regionale Aldo Repeti: «Ricordo volentieri l’impegno, la serietà e l’onestà intellettuale di Paolo, mai demagogico, sempre costruttivo». Negli anni ha mostrato costantemente di operare nell’interesse dell’ideale socialista. Confrontarsi con lui era un piacere, perché si usciva sempre più arricchiti. Con la segreteria di Livorno stavamo avviando anche ulteriori collaborazioni finalizzate alla rinascita del partito, rese ora da questo decesso più difficili». Sonia Baronti, segretaria provinciale, ha evidenziato come fosse «un uomo autorevole, dai toni pacati, coerente, un socialista vero. Di quelli che non hanno mai perso la strada, sempre legato alle nostre idee e ai nostri principi. Mai prevaricatore coi più giovani. Sempre pronto a mettersi a disposizione, come fece ai tempi della mia candidatura alle Regionali».

Appassionato di caccia e pesca, Paolo, che aveva conseguito la maturità classica, «amava stare all’aria aperta, a contatto con la natura», lo ricorda la moglie. Una volta in pensione frequentava regolarmente l’Accademia degli Etruschi di Bibbona, prendendo parte alle iniziative promosse, tra cui le Etruscherie. Oltre alla moglie, la scia il figlio Federico, ora quarantottenne, musicista e insegnante al Liceo musicale “Dante Alberti” di Firenze. Il funerale si terrà mercoledì 23 ottobre, con la messa (alle 15) nella chiesa della Santa famiglia.

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