Il Tirreno

Versilia

Aste

Viareggio, l’Antitrust contro il Comune per le concessioni di 38 bagni: i punti contestati

di Matteo Tuccini
Viareggio, l’Antitrust contro il Comune per le concessioni di 38 bagni: i punti contestati

Per la questione degli indennizzi devono essere commisurati agli investimenti non ammortizzati e non possono essere generalizzati

4 MINUTI DI LETTURA





VIAREGGIO. Il Comune di Viareggio è finito nel mirino dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, detta anche Antitrust, per l’assegnazione di 38 concessioni demaniali relative ad altrettanti stabilimenti balneari.

Secondo l’Authority, il Comune non avrebbe garantito le corrette procedure pubbliche di gara a tutela della concorrenza, così come stabilito dalla direttiva Bolkestein e dai trattati europei. Favorendo, di fatto, i gestori uscenti. Si tratta dell’ennesima contestazione mossa dall’ Antitrust nei confronti delle amministrazioni comunali versiliesi, che vengono da tempo richiamate sulla necessità di far partire quanto prima le gare pubbliche delle spiagge.

Sono le cosiddette “aste”, più correttamente procedure a evidenza pubblica, che vengono richieste da anni dall’Unione Europea per una riassegnazione delle spiagge a tutela della libera concorrenza economica. Con battaglie senza quartiere da parte dei balneari, impelagati sull’argomento ormai da più di 15 anni. L’Authority, che aveva già sollecitato nei mesi scorsi il Comune di Viareggio, a fine ottobre ha inviato una ulteriore segnalazione.

Nello specifico a proposito delle concessioni riassegnate a 20 bagni, così come su altri 18 procedimenti di rinnovo al momento sospesi, quindi non conclusi. Si tratta dei cosiddetti “atti formali”, cioè richieste di rinnovo della gestione della spiaggia dietro garanzia di investimenti. A seconda dell’importanza e dell’entità degli investimenti, l’amministrazione pubblica stabilisce la durata della nuova concessione assegnata al privato: in questo caso, tutti gli stabilimenti balneari che hanno concluso l’iter hanno ottenuto altri vent’anni di durata. I procedimenti, secondo quanto risulta all’ Antitrust, sono stati avviati tra la fine del 2023 e il primo semestre del 2024, e conclusi tra il 30 aprile e il 15 ottobre 2024.

Il problema, secondo l’Authority, sta nella modalità con cui sono stati fatti gli atti formali: «La procedura del Comune, definita “ad evidenza pubblica” – si legge nella segnalazione – è stata in realtà quella a istanza di parte del concessionario uscente, con pubblicazione dell’avviso sul Bollettino regionale e sull’albo pretorio on line del Comune per un periodo di 30 giorni. In nessun caso sono state presentate osservazioni o domande in concorrenza, a eccezione di uno in cui l’istanza in concorrenza è stata dichiarata irricevibile».

Risulta evidente, secondo l’ Antitrust, «che l’ente (il Comune, ndr) non abbia dato seguito alle osservazioni svolte dall’Autorità nel precedente parere, procedendo all’assegnazione di 20 concessioni demaniali marittime a uso turistico-ricreativo ai concessionari uscenti, in spregio dei principi concorrenziali qui richiamati e più volte ribaditi anche nei successivi interventi. Infatti, il Comune ha deciso di proseguire le procedure già avviate su istanza di parte e di mantenere la pubblicità delle istanze a livello meramente locale, in tal modo limitando, di fatto eliminando, un reale confronto concorrenziale e favorendo i concessionari uscenti, a cui infatti le concessioni sono state riassegnate per un periodo di ulteriori vent’anni, senza fornire adeguata motivazione al riguardo».

In sostanza: il Comune avrebbe dovuto avviare le gare d’ufficio, senza aspettare le richieste di rinnovo dei gestori attuali. E dando pubblicità adeguata ai bandi di gara, per consentire ad altri imprenditori interessati di venirne a conoscenza, ed eventualmente partecipare con offerte ad hoc. La contestazione viene ripetuta anche per le altre 18 concessioni sospese e non assegnate, nonostante la motivazione fornita dal Comune. Che si è detto in attesa del decreto sugli indennizzi del ministero delle Infrastrutture e dei trasporti.

L’Autorità ritiene dunque che «le modalità seguite dal Comune di Viareggio nell’assegnazione delle concessioni demaniali marittime si pongano in contrasto con i principi concorrenziali nella misura in cui hanno impedito il confronto competitivo, che dovrebbe essere garantito in sede di affidamento dei servizi su risorse demaniali di carattere scarso, in un contesto di mercato nel quale le dinamiche concorrenziali sono già particolarmente affievolite a causa della lunga e non adeguatamente motivata durata delle concessioni attualmente in essere. In particolare, le procedure seguite si pongono in contrasto con l’articolo 49 del Trattato di funzionamento dell’Unione Europea, in quanto limitano ingiustificatamente e per un periodo eccessivamente lungo la libertà di stabilimento e la libera circolazione dei servizi nel mercato interno, nonché con le disposizioni normative euro-unitarie in materia di affidamenti pubblici, con particolare riferimento all’articolo 12 della Direttiva Servizi (Bolkestein, ndr)».

Per quanto riguarda, infine, la questione degli indennizzi, si sottolinea che devono essere commisurati agli investimenti non ammortizzati e non possono essere generalizzati, ma vanno valutati caso per caso, così come su indicazione del Consiglio di Stato. E senza che rappresentino un ostacolo alla concorrenza e alla partecipazione di altre imprese alle gare, né un vantaggio per alcuno. Adesso il Comune ha un mese di tempo per rispondere, e soprattutto avviare le gare: in caso contrario l’ Antitrust potrebbe impugnare anche questi provvedimenti al Tar della Toscana, come già fatto in precedenza. A breve ci saranno le udienze.

In evidenza

Documenti

Stop al rinnovo della carta d’identità per gli over 70: cosa cambia per milioni di italiani

di Redazione web