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Elezioni, i balneari della Versilia all’incasso: «Vi abbiamo votato, ora toglieteci le aste»

di Matteo Tuccini
Elezioni, i balneari della Versilia all’incasso: «Vi abbiamo votato, ora toglieteci le aste»

Stima del sindacato Sib: 8 su 10 hanno scelto il centrodestra. «Ci aspettiamo che le promesse siano mantenute. E subito»

28 settembre 2022
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VIAREGGIO.  Nell’urna Dio ti vede, Bolkestein no. La battuta è fin troppo facile e Cristiano Pezzini, presidente dei balneari della Darsena, non se la lascia sfuggire. «Ma adesso è arrivato il momento di vedere se alle promesse in campagna elettorale corrisponderanno i fatti», spiega Pezzini. Mantenendo giustamente il segreto sulla propria preferenza.

Non è un mistero per chi ha votato la stragrande maggioranza dei balneari di Viareggio e Versilia. «Dovessi fare una stima, direi che l’80 per cento ha scelto il centrodestra. Anche chi si considera dell’altra parte politica, spaventato dall’ultima chiamata, ha messo la crocetta nel campo contrario», assicura Pierfrancesco Pardini, balneare lidese e presidente del sindacato Sib Confcommercio per l’area Versilia-Massa.

Fratelli d’Italia impera tra i consensi, come ex partito di opposizione che ha votato contro tutti i provvedimenti sui balneari. Ma anche la Lega ha avuto i suoi voti. E pure Forza Italia. «Massimo Mallegni non ha perso la presa sulla categoria», assicura Francesco Verona, presidente dei balneari di Marina di Pietrasanta. Nonostante i mugugni di qualche collega per il voto di Mallegni a favore della legge Concorrenza. Che, ricordiamolo, ad oggi mette a gara tra il 2023 e il 2024 le concessioni delle spiagge.

Il problema, per il centrodestra pigliatutto, arriva adesso. Il meloniano Riccardo Zucconi, di cui si parla come possibile sottosegretario al turismo, la leghista Elisa Montemagni e la forzista Deborah Bergamini, appena eletti in Parlamento, hanno ribadito la promessa elettorale di risolvere la questione Bolkestein. E i balneari sembrano prenderli molto sul serio. «Questo è ciò che hanno garantito e questo è ciò che ci aspettiamo – dice Pardini – tra l’altro nel giro di poco tempo: c’è da andare a trattare con l’Unione Europea per far uscire la nostra categoria dall’applicazione della direttiva Bolkestein, molto prima che scadano le concessioni (31 dicembre 2023, ndr)». Secondo Luca Lippi, presidente dei balneari di Viareggio, è ancora possibile evitare le “aste” o gare delle spiagge che dir si voglia. «Sì, è possibile – afferma Lippi – serve la volontà politica e serve un Governo che difenda un po’ di più le piccole e medie imprese. Non credo che si debbano agitare spettri che non ci sono: dal nuovo Esecutivo ci aspettiamo che faccia una trattativa seria e che porti la questione a una soluzione definitiva».

Secondo Pezzini, «qualsiasi sia la strategia, l’obiettivo deve essere tutelare le imprese balneari ed evitare che vengano spazzate via senza un soldo». Una strategia che dovrà diventare operativa, come detto, da subito: dopo l’approvazione della legge sulla Concorrenza sotto il governo Draghi, è arrivato il momento dei cosiddetti decreti attuativi che dovrebbero disciplinare le future gare pubbliche delle spiagge. E stabilire quanto spetta di indennizzo al balneare che perde la gara. Nel caso in cui il nuovo Governo decida di cancellare le norme appena approvate, deve comunque trovare una soluzione che non venga cassata dall’Unione Europea e dai tribunali. Ingenerando un caos senza precedenti. Ma cosa potrebbero rispondere i balneari ai nuovi rappresentanti politici, nel caso in cui questi alzassero le mani e dicessero: non c’è niente da fare? «Ci sarebbe poco da dire – replica Verona – Hanno la maggioranza piena e la facoltà di intervenire per realizzare quanto hanno promesso: tocca a loro. Sarebbe molto difficile accettare parole evasive».
 

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