Il Tirreno

Toscana

Sanzioni

Multe in Toscana, da gennaio 2025 rischiano di aumentare ancora: le tre strade a disposizione della politica

di Martina Trivigno

	Un cartello avvisa della presenza di una postazione per il controllo della velocità (foto d’archivio)
Un cartello avvisa della presenza di una postazione per il controllo della velocità (foto d’archivio)

Nel 2023 i Comuni toscani hanno incassato oltre 121,8 milioni di euro

16 novembre 2024
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Anno nuovo, multe più salate. Una (ennesima) spada di Damocle pende sulla testa degli automobilisti toscani (e più in generale italiani). La data da cerchiare in rosso sul calendario è quella del 1° gennaio 2025: a lanciare l’allarme è Assoutenti che invoca al più presto l’intervento del governo. «Altrimenti gli importi delle sanzioni per violazioni stradali subiranno l’aumento previsto ogni due anni sulla base dell’adeguamento all’inflazione», sottolinea l’associazione per la tutela dei consumatori. In pratica il rischio è di veder lievitare l’importo delle sanzioni del 6 per cento, stando all’indice biennale Foi (l’indice dei prezzi per le rivalutazioni monetarie) dell’Istat.

La mappa

Già da tempo la Toscana detiene un primato che fa arrabbiare sul fronte del numero d’incassi come conseguenza delle sanzioni: nel 2023, infatti, nella nostra regione (considerando i Comuni capoluogo di provincia) sono state elevate multe per un totale di oltre 121,8 milioni di euro di cui oltre la metà- pari a 71,3 milioni – soltanto a Firenze, secondo i dati ufficiali relativi al 2023 diffusi del ministero dell’Interno. E tranne qualche rara eccezione (Grosseto e Arezzo), rispetto al 2022 tutti gli altri Comuni toscani hanno registrato un aumento sostanzioso dei soldi incassati come provento delle multe con una crescita che varia da un minimo del 6,1 per cento a un massimo, come detto registrato dal capoluogo della nostra regione, del 52,6 per cento.

Gli esempi

Eppure nel 2025 gli enti potrebbero riuscire a fare ancora più cassa a scapito però dei cittadini. Il nodo sta tutto nell’adeguamento biennale all’inflazione che era stato sospeso dal governo – precisa Assoutenti – «fino a fine 2024 attraverso la legge di bilancio del 2023, in considerazione dell’emergenza energia e della pandemia». Facciamo alcuni esempi: considerando quindi gli arrotondamenti previsti dalla norma, la multa per uso del cellulare alla guida passerebbe così dal prossimo anno da 165 a 175 euro (+10 euro), quella per divieto di sosta da 42 a 45 euro (+3 euro), quella per attraversamento con il semaforo rosso da 167 a 177 euro (+10 euro), il superamento dei limiti di velocità da 10 a 40 km/h passerebbe da 173 a 183 euro (+10 euro), mentre se si superano i limiti da 40 a 60 km/h la sanzione sale da 543 a 576 euro (+33 euro); infine la multa arriverebbe a 896 euro in caso di superamento dei limiti di velocità per oltre 60 km/h (+51 euro).

Gli scenari

Davanti a noi si aprono quindi tre possibili scenari, secondo quanto spiegato dall’Associazione sostenitori amici della polizia stradale (Asaps). «Le possibili ipotesi sono tre – sottolinea l’associazione guidata da Giordano Biserni – . La prima: il governo, con una nuova norma, potrebbe far ripartire l’aumento delle sanzioni (ora sospeso) e tener conto di quattro anni di inflazione, partendo dal dicembre 2020 fino a fine 2024. Così si recupererebbero i due anni di sospensione, ma con quali effetti? Devastanti». La seconda soluzione messa sul piatto dall’Asaps è quella «di non fare alcun intervento legislativo nella legge di Bilancio 2025, applicando semplicemente quanto previsto dall’articolo 195 del Codice della Strada, facendo riferimento al normale periodo dicembre 2022-novembre 2024» che porterebbe ad oggi ad aumenti compresi tra tre e dieci euro nella maggior parte dei casi più frequenti di violazioni stradali. Infine, la terza ed ultima soluzione che invece metterebbe proprio tutti d’accordo: «Il governo ripropone con una norma la sospensione dell’aumento biennale, lasciando tutto invariato fino al dicembre 2026».

«Più sicurezza»

«È importante perseguire le violazioni stradali che mettono a rischio la sicurezza pubblica, ma non è incrementando gli importi delle multe che si garantirà maggiore sicurezza sulle nostre strade – conclude il presidente di Assoutenti, Gabriele Melluso – . Allo stesso modo siamo certi che un piano educativo biennale nelle scuole superiori rivolto alla sicurezza stradale possa dare più risultati di un aggiornamento delle sanzioni amministrative. Rivolgiamo un appello al governo Meloni affinché blocchi l’aggiornamento delle sanzioni così come fatto per gli ultimi due anni ed eviti l’ennesima stangata a carico degli automobilisti italiani».


 

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