Mare, dieci foci dei fiumi in Toscana sono «fortemente inquinate»: ecco quali sono
Differenza importante tra sud/isole e parte nord della regione. I dati raccolti da Goletta Verde: su 20 campioni esaminati, solo 7 risultano non inquinati
La situazione nelle foci dei fiumi che gettano acqua in mare in Toscana "è stazionaria". Ovvero si ripetono, grossomodo, le criticità emerse negli scorsi anni. E Legambiente, anche quest'anno, presentando i dati raccolti con la 38esima edizione di 'Goletta Verde', lancia un nuovo campanello di allarme per una regione "a due velocità: la situazione della parte meridionale e insulare è veramente ottima, addirittura in miglioramento rispetto al 2022 e al 2023. Ma la parte a nord, soprattutto la conurbazione apuo-versiliese, registra i consueti parametri molto preoccupanti sull'inquinamento biologico.
Solo 7 su 20 non sono inquinati
E visto che stiamo parlando di una situazione storicizzata pensiamo che occorra aggredire il tema da cui il problema scaturisce: «il deficit di depurazione. I depuratori in quell'area devono funzionare meglio, devono essere più efficaci ed efficienti", sottolinea Fausta Ferruzza, presidente di Legambiente Toscana, nel corso di una conferenza stampa convocata a Firenze per presentare i dati dei campionamenti raccolti tra il 17 e il 19 giugno. Venti campioni esaminati (15 nelle foci di fiumi o nei canali, 5 in mare) di cui 13 "fuori dai limiti di legge, il 65%. Solo sette non inquinati», aggiunge Ferruzza. Di questi, stando alle analisi microbiologiche effettuate da laboratori specializzati, "10 punti sono stati giudicati fortemente inquinati, in quanto i campioni superano di più del doppio i limiti normativi considerati, spiega Legambiente.
Quali sono le foci inquinate
Si tratta di quattro foci in provincia di Massa Carrara (torrente Carrione; torrente Lavello, fiume Brugiano; fiume Versilia), due in provincia di Lucca (fosso Fiumetto e fosso Abate), uno a Pisa (canale scolmatore); uno a Livorno (la foce-scarico Salivoli); due a Grosseto (fiume Gora e fosso Tagliata Etrusca). Altre due foci (l'Arno a Marina di Pisa, il fiume Osa a Grosseto) e una spiaggia (quella vicina al moletto del pesce, sul lato del porto di Livorno), risultano inquinati.
Arpat: «Acqua della costa è al 95% eccellente, problemi specifici per depurazione e scarichi abusivi»
l quadro, tratteggiato da Legambiente con la 38esima edizione di Goletta Verde, è noto ad Arpat, come spiega il direttore generale dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale della Toscana, Pietro Rubellini. Che, prima di fare ulteriori osservazioni, sottolinea: "L'acqua della costa toscana al 95% è di qualità eccellente, come dimostrano i nostri monitoraggi. Siamo al top delle regioni italiane per la qualità delle acque nelle zone di balneazione", dice nel corso della conferenza stampa convocata a Firenze da Legambiente. Certo, prosegue accreditando i risultati dell'associazione ambientale, "ci sono delle problematicità soprattutto in corrispondenza delle foci dei fiumi: abbiamo, e il dato è stabile, 11 punti con divieti permanenti di balneazione per ragioni igienico sanitarie". E il fatto che i punti critici siano permanentemente in questa situazione «significa che a monte, evidentemente, ci sono carenze nei sistemi di collettamento degli impianti di depurazione. E magari anche scarichi abusivi che immettono direttamente nell'acqua dei fiumi materiali che non dovrebbero arrivarci», ragiona.
Il ruolo del cambiamento climatico
Il problema specifico, inoltre, è rinforzato dal cambiamento climatico «che ha degli effetti anche sulla qualità delle acque superficiali e sotterranee», osserva Rubellini. «Cambiando completamente il regime delle piogge, che non sono più costanti, non troppo intense e dilazionate nel tempo, ma brevissime, improvvise e disastrose, si mettono in crisi gli impianti di depurazione. Che, per non esplodere, sono costretti ad aprire gli scarichi degli scolmatori". In più «queste piogge creano il cosiddetto 'effetto pistone': nei periodi di secca dei fiumi gli inquinanti si accumulano sul fondo ma poi, quando arrivano improvvisamente le piene, vengono 'sparati' tutti verso il mare. Ed è evidente che alla foce si crea una situazione qualitativa pazzesca, perché lì arriva tutta insieme, nello stesso momento, acqua di qualità pessima».