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Volterra, crollo delle mura: Liliana è salva per miracolo. Il palazzo evacuato, il precedente e milioni di danni in una domenica di paura

di Sabrina Chiellini

	Le mura crollate a Volterra (Foto di Franco Silvi)
Le mura crollate a Volterra (Foto di Franco Silvi)

La cinta muraria medievale è venuta giù in due momenti diversi: ora gli esperti lavorano per capire le cause del cedimento

05 maggio 2024
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VOLTERRA. Un boato improvviso, la terra che trema, pietre e terra rotolano giù verso la strada provinciale. Il crollo di un’ampia porzione della cinta muraria medievale di Volterra (seguito da un secondo cedimento a distanza di due ore) squarcia la tranquillità di una domenica soleggiata - quella del 5 maggio - con strade e musei affollate di turisti. Un altro colpo al cuore della città. Un’altra ferita alle storiche mura dopo quella che 10 anni fa, era la fine di gennaio, ha colpito la piazzetta dei Fornelli, lungo le mura di porta all’Arco. E quella di marzo, quando venne giù lo sperone di piazza Martiri della Libertà.

La 90enne salva per miracolo

Questa volta a sbriciolarsi sotto gli occhi sgomenti di alcuni cittadini e in particolare di una novantenne, Liliana Deri, è un altro sperone, alto circa 20 metri, accanto alla porta di San Felice. «Aspettavo mia figlia e mio genero», racconta la pensionata. «Ero uscita di casa, nell’attesa mi ero seduta sul muretto vicino a casa mia: ho visto la frana, il muro che veniva giù, ho cercato di allontanarmi subito, mentre le pietre rotolavano sulla strada. Alcuni sassi mi hanno colpito a una gamba, ma sto abbastanza bene, sono ferite lievi», aggiunge la pensionata che ha appena lasciato il pronto soccorso dell’ospedale Santa Maria Maddalena, con una prognosi di 10 giorni. Deve essere stato un bello spavento: «Insomma – continua – in tanti mi hanno aiutato, poi sono stata accompagnata all’ospedale. Non è niente di grave a parte un po’ di paura» continua mentre fa vedere la medicazione chele hanno fatto su una gamba.I soccorritori hanno utilizzato un’unità cinofila per escludere il peggio. E proprio mentre sono in corso le ricerche, poi sospese per ragioni di sicurezza, si stacca un’altra porzione di mura trascinando giù anche un albero, sempre nello stesso versante.

La seconda frana

«Nessuna avvisaglia prima della frana, nessun segno visibile di dissesto», spiega il funzionario dei vigili del fuoco, Simone Giani, arrivato dopo il primo intervento delle squadre di Saline. Lo confermano il sindaco di Volterra Giacomo Santi e il responsabile dei lavori pubblici del Comune, Cristiano Ciolli. «Questo versante è lo stesso della frana della piazzetta dei Fornelli (che si vede in lontananza, ndr)»,spiega. «Dopo la messa in sicurezza e la ricostruzione abbiamo fatto interventi di monitoraggio e di pulizia del versante fino a porta San Felice».

Una valanga di detriti

Fanno impressione i circa 200 metri cubi di pietra e terra caduti vicino a una delle porte d’accesso della città d’arte e quel giardino in via della Pietraia rimasto sospeso, ingoiato in parte da quella frana che costringe inizialmente i vigili del fuoco a allontanare da casa tre famiglie. Un muro di detriti, alto quasi quattro metri, che blocca viale Lorenzini, la strada provinciale e obbliga il Comune ad aprire il centro storico alle auto per non tagliare in due la città. Qui durante la settimana, fanno notare i residenti, gli studenti si fermano ad aspettare l’autobus: il pensiero dei volterrani va a quello che succede ogni giorno e a quelle che avrebbero potuto essere le conseguenze. «Non voglio pensare – dice Rossella Cambi, consigliera comunale dell’opposizione – alle possibili conseguenze, per fortuna non ci sono feriti gravi i volterrani sapranno rimboccarsi le maniche per superare anche questo».

L'allarme

A dare l’allarme al 112 («Venite, è successo un disastro») e a prestare i primi soccorsi alla novantenne è un impiegato comunale, Vinicio Ceccarelli che racconta come ha vissuto quei momenti. «Stavo parcheggiando l’auto – dice – quando ho sentito un grande boato, ho visto il fronte della frana venire giù davanti a me. Non so come abbia fatto a spostarsi, ma c’era una signora anziana che è venuta verso di me, correva, alcuni sassi l’hanno colpita nelle gambe. È stato un rumore impressionante anche se abbiamo cercato di mantenere la calma. Ho chiamato il 112. Ero molto colpito da quel crollo. C’erano anche alcuni automobilisti di passaggio, si sono fermati, hanno aiutato la pensionata, l’hanno fatta sedere su un’auto mentre arrivava l’ambulanza, mentre io davo l’allarme, chiamando anche il sindaco. Per fortuna non passava nessuno in quel momento. Io stesso un minuto dopo sarei passato sotto quel muro». Minuti difficili. Anche perché intorno a mezzogiorno un turista straniero è stato colto da un infarto mentre era in centro a Volterra, così è stato tutto un susseguirsi di ambulanze, seguite dall’intervento dell’elicottero del 118. In un primo momento quindi chi abita in centro ha pensato che nel crollo potessero esserci più feriti, ipotesi poi esclusa. Sul posto per quasi tutta la giornata lavorano personale della protezione civile comunale, forze dell’ordine, carabinieri, polizia e polizia municipale e vigili del fuoco.

Il palazzo vicino al crollo

Il Comune si è attivato per trovare una sistemazione alle famiglie che abitano nel palazzo che si affaccia lungo via Pietraia e che ora guarda nel vuoto dopo che i detriti sono caduti sulla strada sottostante. Per loro l’amministrazione ha messo a disposizione locali al Santa Chiara anche se poi, con il passare delle ore, due famiglie sono potute rientrare mentre la terza abitazione, quella di Renzo Gazzarri, resta ancora inagibile ma a scopo precauzionale, in attesa cioè di nuove verifiche statiche da parte dei vigili del fuoco. «L’abitazione non ha subito danni – afferma il sindaco – ma si trova molto vicina alla frattura della cinta muraria per cui si è ritenuto di non farla ancora rientrare. Immediate le ripercussioni sulla viabilità e probabilmente la strada provinciale resterà chiusa a lungo. Difficile fare ipotesi, stando ai tecnici. Ma potrebbero essere necessari fino a due mesi di tempo per rimuovere i detriti di quello che al momento sembra essere un cedimento strutturale. Mura antiche che si collassano in seguito all’inevitabile scorrere del tempo. Ma non si possono escludere altre cause come quelle dovute a prolungate infiltrazioni d’acqua. Le mura ferite richiamano tanti volterrani che vogliono rendersi conto di cosa è successo. Proprio come il presidente della Regione Eugenio Giani che in tarda serata è andato a Volterra («Voglio rendermi conto di persona di quello che è successo. Faremo come Regione tutto quello è necessario», ha detto il governatore). «Stando alle prime stime sommarie – commenta il sindaco Giacomo Santi – abbiamo riportato un danno quantificabile in 2-3 milioni di euro. Questa frana è più complessa di quella di dieci anni fa, che pure era più vasta come porzione di fortificazione crollata, perché dal punto di vista del contesto cittadino ha un impatto maggiore».

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