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Morte di Mattia Giani, la fidanzata Sofia: «Sarai l’amore della mia vita, proteggimi per sempre»

Morte di Mattia Giani, la fidanzata Sofia: «Sarai l’amore della mia vita, proteggimi per sempre»

La donna in un post: «Eravamo proprio sul più bello». Intanto c’è la richiesta di fermare il campionato di Eccellenza almeno per una settimana. Il Lanciotto comunica il silenzio stampa

16 aprile 2024
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PONTE A EGOLA. «Eravamo proprio sul più bello, amore mio ma grazie per esserti preso cura di me e avermi fatto capire il vero amore. Tu sei e sarai sempre l’amore della mia vita, Matti». Così su Instagram Sofia Caruso, la fidanzata di Mattia Giani, il 26enne morto dopo un arresto cardiaco sul campo di calcio.

Lo strazio della fidanzata

Nel post si legge ancora: «Ti amerò per sempre e fino all’infinito. Sei la persona più pura che abbia mai conosciuto e mi hai sempre promesso che non mi avresti mai lasciata sola. Ti prego, proteggimi per sempre e dammi tutta la forza del mondo da lassù. Ciao amore mio, sorridi sempre così e insegnaci a tutti a giocare a calcio. Sono fiera di te, per sempre. Un bacio grande come l’universo», conclude la ragazza.

La richiesta alla Figc

«Ho chiesto al presidente della Lega nazionale dilettanti, Paolo Magini, di fermare il campionato di Eccellenza almeno per una settimana. Quello che è successo merita una riflessione da parte di tutti». Paola Coia non è abituata a usare giri di parole. Figuriamoci se la presidente del Tuttocuoio si nasconde dietro alla diplomazia di fronte a una tragedia come quella che ha sconvolto il paese di Ponte a Egola che piange la scomparsa del 26enne. Coia guida la società dove ha militato il calciatore nella stagione 2018-2019 ed è amica dei genitori, Sandro Giani e sua moglie Deborah. I due gestiscono la lavanderia vicino ai carabinieri dove si lavano le divise delle squadre neroverdi. «Mattia aveva amici in ogni squadra dell’Eccellenza, campionato in cui militava – riprende la presidente – . Proprio perché servirà tempo per l’autopsia e per l’organizzazione del funerale, ritengo sia doveroso fermare le partite. Non so dire se ci sia stata negligenza, se ci sia stato un problema legato alla presenza dell’ambulanza o all’uso del defibrillatore. So che i genitori erano presenti alla partita. Devono aver vissuto momenti davvero terribili». «Ovunque tu sia, sarai sempre nel mio cuore», è la frase scritta proprio da Paola Coia sulla sua pagina Facebok, condivisa in quella della società pontaegolese in cui campeggia una foto di Mattia sorridente con la fascetta bianca per i capelli e un’espressione di un ragazzo appagato, felice. Uno dei tantissimi messaggi che ieri hanno invaso le bacheche del social network.

Come quello scritto dal Mobilieri Ponsacco, la cui dirigenza arriva dal Cascina, due società dove aveva militato Giani: «Ci troviamo purtroppo a commentare nuovamente un fatto tragico, nell’esprimere la nostra vicinanza ai familiari e a tutti coloro che volevano bene a Mattia Giani, scomparso prematuramente dopo aver accusato un malore in campo nella giornata di ieri. Mattia Giani a Ponsacco ha mosso i primi passi nel calcio dilettantistico, ed era legato alla nostra presidenza, dirigenza, staff tecnico e parte del nostro organico dall’esperienza a Cascina nella stagione 2021/2022. Porgiamo le nostre più sentite condoglianze in questo momento terribile». O quello scritto dall’Fc Ponsacco.

Il ricordo di Giovanni Maneschi

E proprio all’esperienza in rossoblù è legato uno dei ricordi più significativi per capire chi fosse Mattia Giani e quanta passione avesse la sua famiglia per il mondo del pallone. Giovanni Maneschi è stato uno degli allenatori più conosciuto del calcio dilettantistico toscano. Ora fa il direttore sportivo al Tau Calcio di Altopascio, ma nel 2018 quando Mattia Giani giocava nel Ponsacco, lui era l’allenatore di quella squadra che disputò a San Remo una partita cruciale per la stagione con tanti pullman di tifosi al seguito. «Mattia, però, s’infortunò il sabato – ricorda l’ex allenatore –. Per noi fu un problema, eravamo tutti dispiaciuti per la sua assenza. Ma sia il babbo Sandro che il nonno Loriano montarono in auto e raggiunsero la Liguria per vedere la partita che poi vincemmo 2-0. Impossibile per me parlare del ragazzo. Troppi ricordi mi legano a lui e alla famiglia. Oltre a Ponsacco l’ho avuto anche quando ho fatto il direttore sportivo al Cascina. E non credo sia nemmeno giusto spendere parole su che tipo di giocatore fosse. In questi casi si rischia quasi sempre di scadere nel banale o nell’ovvio. Dico solo che una tragedia così è impossibile da affrontare per i genitori, i suoi cari e le persone che lo hanno conosciuto per le quali sarà impossibile dimenticarlo». 

Il post del Lanciotto

Intanto, il Lanciotto comunica il silenzio stampa: «In merito ai tragici fatti di questi giorni, preso atto di dichiarazioni non veritiere attribuite a rappresentanti della nostra società riportate da alcuni organi di stampa e della strumentalizzazione politica in atto sulla vicenda, per agevolare le eventuali indagini in corso la Asd Lanciotto comunica a tutti i tesserati di aver adottato il silenzio stampa fino a data da destinarsi».

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