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Mister Guido Pagliuca, da Cecina alla Serie B con il gioiello Juve Stabia: «Dovevamo salvarci e invece abbiamo fatto l'impresa»

di Gabriele Buffoni
Guido Pagliuca e l'esultanza dei giocatori della Juve Stabia neopromossi in Serie B
Guido Pagliuca e l'esultanza dei giocatori della Juve Stabia neopromossi in Serie B

L’allenatore toscano ha conquistato la promozione in anticipo. È l’artefice del miracolo sportivo costruito con una difesa monumentale

09 aprile 2024
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Miracolo sportivo. Il termine lo fa sorridere, ma numeri alla mano quello realizzato dall’allenatore cecinese Guido Pagliuca alla guida della sua Juve Stabia è davvero difficile da definire in altro modo. Con la squadra di Castellammare infatti Pagliuca ha strappato il pass per la Serie B con tre giornate di anticipo sul calendario e 74 punti in cassaforte (11 in più rispetto all’Avellino, prima inseguitrice) frutto di 21 vittorie, 11 pareggi e soltanto 3 sconfitte in tutto l’arco della stagione. Un record «specialmente se si pensa – sottolinea lui – che ci siamo riusciti con uno dei budget più bassi del girone: pensavamo di lottare per la salvezza la scorsa estate, invece abbiamo realizzato l’impresa».

Dalla gavetta al successo
Così Pagliuca sancisce il suo ritorno nella seconda serie del calcio italiano: una categoria che ha vissuto solo nella stagione 2019-2020, da braccio destro di Marco Baroni sulla panchina della Cremonese. Quarantotto anni compiuti da nemmeno un paio di mesi, è cresciuto calcisticamente tra la sua Cecina (dove è nato) e Livorno (dove ha incontrato uno dei suoi grandi mentori, Giuseppe Papadopulo) giocando in serie C. Prima di approdare all’Entella Chiavari (in Serie D), al Rosignano (in Eccellenza) e infine appendendo gli scarpini al chiodo in Promozione, al San Vincenzo. Ma è come allenatore che Pagliuca trova davvero la sua dimensione, senza risparmiarsi anni di dura gavetta. Passato dal campo alla panchina, riparte allora «dalle sue origini facendosi carico del settore giovanile del Cecina fin dai primi anni Duemila. E arrivando nell’annata sportiva 2009-2010 alla guida della prima squadra della sua città. Due stagioni sulla panchina rossoblù, altrettante salvezze in serie D. «Un periodo di cui ho un ricordo indelebile - racconta Pagliuca -. In quel momento la società aveva mandato via tutta la squadra, per cui riuscire a mantenere il gruppo in serie D, sul quel campo che era casa mia e a poco più di 30 anni, fu come vivere un sogno». Da Cecina passa quindi a Borgo a Buggiano, dove affiancato dal direttore sportivo Maurizio Tanfani (uno dei “guru” del calcio toscano) compie il primo dei suoi miracoli calcistici centrando nel 2011 una clamorosa promozione in quella che allora era la Seconda Divisione dei Pro (l’ex C2). Da allora, ancora una stagione in serie C con il Gavorrano («Un’annata di esperienza - racconta - dove allenavo giocatori anche più grandi di me») poi il Bogliasco in serie D, la Lucchese (che porta alla promozione tra i Pro per poi venire esonerato il gennaio successivo) e ancora tra i dilettanti all’Imolese, al Real Forte dei Marmi-Querceta e al Ghivizzano. Infine l’esperienza in serie B come vice di Baroni, una «palestra fondamentale - spiega Pagliuca -, perché Marco è stato per me una figura di grande spessore sia dentro che fuori dal campo». Così, lasciata Cremona nel 2020, passa stagione dopo stagione tra Pianese, Lucchese e Siena. Fino ad accettare l’ultima scommessa: allenare la Juve Stabia.

Come il Real Madrid
La cavalcata trionfale di questa stagione si può riassumere in due dati. Il primo: con 20 gol subiti la Juve Stabia vanta la quarta difesa in Europa. Davanti Inter (15 reti subite), Cesena (18) e Leverkusen (19). Ai piedi del podio con la squadra di mister Pagliuca il Real Madrid, dietro (a quota 24 gol subiti) il Paris Saint-Germain. «In tutto – commenta carico d’orgoglio Pagliuca – abbiamo messo a segno 21 clean sheet». Ovvero gare senza subire reti. Non male per la squadra più giovane del girone. Il secondo: tra la prima sconfitta (avvenuta il 25 ottobre in casa della Casertana) e la seconda (il 18 febbraio a Catania) la squadra di Pagliuca mette a segno 16 risultati utili di fila. L’ultimo passo falso è arrivato solo poche settimane fa, in trasferta a Foggia. «In quel momento abbiamo avuto un po’ di paura - ammette Pagliuca - perché avevamo Benevento e Avellino vicine in classifica e avremmo potuto cedere alla pressione. Invece abbiamo tenuto i nervi saldi: è stata la più grande prova di maturità dei miei ragazzi, il coronamento di una stagione in cui un gruppo dagli alti valori morali, da chi va in campo allo staff tecnico fino al presidente, ha sempre lavorato bene e in modo compatto».

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