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Calcio: serie A

C'è tanta Juve per la Fiorentina: Gonzalez si ferma ancora sul palo

di Francesca Bandinelli
C'è tanta Juve per la Fiorentina: Gonzalez si ferma ancora sul palo

Decide Gatti: 3 gol annullati ai bianconeri. Poi la Viola cresce ma non basta

07 aprile 2024
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Torna Vlahovic e la Juventus si rimette a macinare punti. Con il serbo in campo, i bianconeri, in Serie A, hanno vinto oltre il 60% delle gare, contro il solo 20% in sua assenza. La Fiorentina, invece, deve fare i conti con il rammarico di aver buttato alle ortiche un tempo, il primo, durante il quale i bianconeri vanno a segno quattro volte, una con Gatti, convalidata, e altre tre annullate dal Var, per fuorigioco. Nella ripresa, invece, la squadra di casa resta come ingabbiata ed è costretta a subìre l’assalto alla diligenza degli avversari, vicini al pari prima con Gonzalez e poi con Beltran. Con questo ko la Fiorentina resta inchiodata al decimo posto, sempre troppo lontana dalla zona europea: la Juve invece consolida il terzo piazzamento, staccando il Bologna.

Nella Juventus, torna Vlahovic dopo aver scontato il turno di squalifica ed è lui, insieme a Chiesa, a guidare l’attacco contro la sua ex squadra, sfruttando la corsa di Cambiaso e Kostic sulle fasce. In difesa, Allegri conferma Gatti, Danilo e Bremer. Di contro Italiano, manda in campo Kayode al posto di Dodo, lasciando spazio, invece, a sinistra, a Biraghi. La sorpresa, semmai, è l’uscita di scena, dall’inizio, di Beltran: all’argentino viene preferito Barak ma è proprio il ceco uno dei giocatori che finisce prima in apnea.

I bianconeri spingono sul gas e attaccano senza porre freni, e per una questione di centimetri non dilagano. Sì, perché il primo a presentarsi davanti a Terracciano e a batterlo è McKennie, lesto a scaraventare il pallone in porta su una sponda di testa di Gatti: la sua posizione, però, è giudicata irregolare dal Var. Lo stesso copione va in scena al 12’, con i bianconeri ancora in gol, ma il risultato resta inchiodato sullo 0-0, per via dell’off side di Bremer che vanifica il bersaglio centrato da Vlahovic. La Fiorentina resta come stordita, incapace di abbozzare anche la pur minima reazione (il primo tiro nello specchio è di Biraghi al 42’): nemmeno lo schiaffo arrivato al 21’ con il gol di Gatti, dagli sviluppi di un corner, sembra essere in grado di scuotere la squadra viola, ipnotizzata di fronte alla foga agonistica degli avversari. Nemmeno il terzo gol annullato ai bianconeri ha la forza di un detonatore: è il minuto 32, Chiesa dalla sua mattonella di campo, crossa in mezzo all’area. McKennie fa da sponda e Vlahovic prova a metterci il sigillo. È però la posizione irregolare – di pochissimi millimetri – dell’americano a viziare l’azione e a cancellare l’esultanza del serbo.

Nella ripresa, Italiano cambia Belotti, non pervenuto, con Sottil, mentre Maxime Lopez è l’uomo chiamato a sostituire Mandragora. La Fiorentina sembra riuscire a risollevarsi, ma viaggia ancora a folate, prigioniera delle ripartenze dei bianconeri. Cresce il numero dei passaggi sulla trequarti della Juventus da parte della Fiorentina, ma a latitare sono sempre i soliti tiri in porta, che crescono sul finale. Dopo poco più di un quarto d’ora, Kostic ha sui piedi un’occasione ghiottissima: controlla col petto, il suo tiro-cross viene intercettato da Milenkovic che, per poco, non combina un pasticcio infilando il suo portiere. Italiano prova a mandare in campo tutto il potenziale offensivo a disposizione, con Beltran e Nzola. E alla lunga, la Fiorentina cresce, con un possesso sempre più avvolgente. È Gonzalez a far correre i brividi sulla schiena della Juventus: gira con un tiro dal limite, Szczesny la sfiora e accompagna il pallone sulla porta, diciottesimo legno colpito dalla squadra di Italiano. Pure Beltran si vede sbarrare la strada, complice una posizione non impeccabile di Nzola. Peccato, perchè la Fiorentina alla fine ha dato davvero la versione migliore di sé. l


 

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