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Prato, tentativo di rivolta nel carcere della Dogaia: i detenuti si barricano nelle celle


	L'ingresso del carcere della Dogaia
L'ingresso del carcere della Dogaia

Una ventina di reclusi hanno divelto i neon e hanno lasciato la sezione al buio. La protesta è rientrata a tarda notte

27 luglio 2024
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PRATO. Ieri sera, venerdì 26 luglio, il carcere di Prato è stato teatro di gravi disordini. Un gruppo di circa venti detenuti della prima sezione ha messo in atto un tentativo di rivolta. Secondo Giulio Riccio della funzione pubblica Cgil, i detenuti, per motivi ancora da accertare, hanno divelto i neon della sezione, lasciando al buio il reparto. Hanno poi usato le brande di ferro per barricarsi, impedendo l’intervento degli agenti di polizia penitenziaria. La protesta è rientrata intorno alle 2 di questa notte, dopo una lunga trattativa di mediazione.

I sindacati

La funzione pubblica Cgil aveva già segnalato agli organi competenti la necessità di allontanare dall’istituto alcuni dei protagonisti della vicenda, ma senza esito. Donato Nolé, coordinatore nazionale della Funzione pubblica Cgil e polizia penitenziaria, ha espresso la sua preoccupazione per il fallimento del sistema penitenziario italiano, sottolineando l’urgenza di misure efficaci per la gestione delle carceri. Nolé ha inoltre annunciato che il 31 luglio la Funzione pubblica Cgil sarà in piazza a Roma a manifestare contro le problematiche che riguardano il comparto sicurezza. L’episodio di Prato rappresenta l’ennesimo segnale di crisi del sistema penitenziario nazionale, evidenziando la necessità di interventi immediati per evitare il ripetersi di simili situazioni.

Secondo quanto riferito dai sindacalisti della Uilpa, «una parte di detenuti al termine delle attività quotidiane ha opposto resistenza non facendo rientro nelle proprie celle e iniziando di fatto a distruggere l’intera ala del penitenziario. Sono state divelte finestre, telecamere e utilizzato i letti per barricarsi ed evitare l'ingresso alla polizia penitenziaria. I detenuti hanno poi distrutto suppellettili e dato fuoco a una parte di essi e ad alcuni indumenti e lenzuola, creando danni anche all’impianto elettrico».


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