Italia
Nuovo maxi impianto fotovoltaico in Toscana: pannelli e container batterie – I due comuni individuati
La Regione, poche settimane fa, ha espresso il proprio parere contrario. Il ministero ha il potere di scavalcarlo e di dare comunque il via libera al progetto
BIENTINA. Per il momento è poco più di un titolo. Ma questo basta per dare un’idea del progetto. Parliamo di un impianto fotovoltaico, ma non solo. Perché stavolta, oltre alla classica distesa di pannelli solari, è previsto anche un impianto di accumulo tramite batterie. La stessa tecnologia proposta per un progetto che da un paio d’anni sta riscontrando la contrarietà dei cittadini di Fauglia.
La proposta al ministero
La nuova proposta di impianto fotovoltaico è stata presentata a fine novembre negli uffici del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica. In questo caso il territorio interessato è quello che si trova a cavallo tra i Comuni di Bientina e di Santa Maria a Monte. A depositare l’istanza è stata la Naturgy Rinnovabili Italia. Una società con sede a Roma, ma che in realtà è il braccio operativo italiano del colosso spagnolo Naturgy, specializzato nella produzione e nell’accumulo dell’energia rinnovabile, in particolare dall’eolico e dal fotovoltaico.
Il nodo dell’accumulo
Proprio nella parola “accumulo” sta l’aspetto che rende il progetto di Bientina e Santa Maria a Monte così particolare. Anche se i documenti di progetto di Naturgy restano al momento riservati, è certa la volontà di utilizzare il sistema Bess per immagazzinare parte dell’energia prodotta per poi rilasciarla a seconda delle necessità della rete. Questo significa disseminare il territorio con una serie di container-batterie: quelli che – come ricordavamo – sono previsti da una serie di progetti anche sulle colline di Acciaiolo e che hanno già provocato ricorsi al Tar per l’opposizione della cittadinanza.
Dimensioni e potenza prevista
L’idea della italo-spagnola Energy è di installare elementi per 27 MW di potenza di picco. Anche se non ci sono regole di conversione precisa per stabilire quale superficie è necessaria per raggiungere questo valore, si può dire che normalmente serve almeno un ettaro per MW. Dunque, si viaggia complessivamente su un’estensione di 27 ettari o più. Qualcosa in più – a iniziare dalle zone effettivamente interessate dal progetto – lo si potrà sapere quando verranno resi noti gli elaborati del progetto.
La valutazione ambientale
Al momento, infatti, gli uffici del ministero stanno valutando la correttezza amministrativa del fascicolo: se tutto sarà a posto, inizierà la vera e propria verifica di assoggettabilità alla valutazione di impatto ambientale con la possibilità per cittadini, imprese ed enti di presentare osservazioni.
Altri progetti in Toscana
Non è il primo impianto di questo tipo che la società italo-spagnola propone in Toscana. È in corso il procedimento di valutazione di impatto ambientale per un progetto da realizzare a Gavorrano, in provincia di Grosseto. In questo caso si tratta di un’installazione più grande di quella proposta per Bientina e Santa Maria a Monte: 39 MW di potenza e 12 MW di accumulo (contro gli otto del progetto pisano).
Il parere della Regione
La Regione, poche settimane fa, ha espresso il proprio parere contrario. Un parere che – tuttavia – è sì obbligatorio ma non vincolante: il ministero, insomma, ha il potere di scavalcarlo e di dare comunque il via libera al progetto.
