Pomarance, muore a 47 anni per polmonite: Francesco, la febbre e i ricoveri – «Non ci sono parole»
Abitava in località Macie, nell’omonimo podere, a tre chilometri da Pomarance e alla stessa distanza da Saline. Era un grande appassionato di pesca
POMARANCE. «È con immenso dolore e con profondo sconforto che apprendiamo della prematura scomparsa di uno di noi: è venuto a mancare Francesco Frosali. Ci stringiamo alla famiglia con sincero affetto in questo momento di dolore. Sentite condoglianze». Questo il messaggio apparso giovedì 13 novembre sulla pagina Facebook dell’Associazione pesca sportiva Cecina 1954 per ricordare un loro amico e compagno di tante avventure in mare, il 47enne di Pomarance, morto per una forma aggressiva di polmonite.
Le radici alle Macie
Frosali abitava in località Macie, nell’omonimo podere, a tre chilometri da Pomarance e alla stessa distanza da Saline. Una zona di campagna dove adesso vivono poche famiglie, ma che un tempo ha ospitato una comunità numerosa e dove erano presenti anche molti servizi pubblici come la scuola. Qui è cresciuto Francesco insieme al fratello Pietro e ai genitori, babbo Fabrizio, ex autotrasportatore di Enel, e mamma Donatella Panicucci, originaria di Riparbella.
L’azienda di famiglia
Alle Macie è nata l’azienda Valdicecina Macchine che vende mezzi per l’agricoltura, per il giardinaggio e per attività industriali. La sede operativa è in via Poggio Gagliardo a Montescudaio, mentre quella per l’usato e l’officina si trova a Pomarance.
La malattia
Una persona molto conosciuta, Francesco Frosali, che pochi mesi fa si è trovata ad affrontare strani e potenti stati febbrili con ulteriori problematiche sanitarie che lo hanno costretto al ricovero prima di una settimana ad agosto e poi per tredici giorni a ottobre, sempre all’ospedale di Cecina.
L’ultimo ricovero e il ricordo del sindaco
L’altra notte, invece, il 47enne è stato portato al Felice Lotti di Pontedera dove la polmonite «lo ha vinto», come ha scritto il sindaco Graziano Pacini nel ricordo del suo concittadino: «Tra i tantissimi visitatori nella stanzina della Misericordia di Saline, dove è composta la salma, la frase più ricorrente “non ci sono parole!”». E ancora: «Francesco è l’ultima vittima, sottratto ai suoi cari cui va la nostra vicinanza e il nostro abbraccio».
