Pallavolo, Italia campione del Mondo: grande festa a Montopoli per Carlotta Cambi. La gioia della mamma
Maxischermo nella sala consiliare per la finale mondiale di pallavolo femminile. Fra pochi giorni l’alzatrice che gioca a Novara farà ritorno a casa, dove sicuramente riceverà un’accoglienza pari a quella per la vittoria delle olimpiadi
MONTOPOLI. È stata la prima a uscire per farsi mettere al collo la medaglia d’oro che spetta alle vincitrici del campionato del mondo di pallavolo: Carlotta Cambi, palleggiatrice 29enne di Montopoli, insieme alle compagne della super squadra guidata da Julio Velasco è campionessa del mondo di volley, al termine di una partita che definire agonica è probabilmente riduttivo. La finale contro le fortissime turche – a partire dall’opposto Melissa Vargas, vero e proprio spauracchio per cinque set – è stata seguita da tanti montopolesi nella sala consiliare allestita per vedere assieme la partita più attesa.
In prima fila la mamma di Carlotta Cambi Mariagrazia Pieraccioni, insieme al fratello Matteo e a tanti amici e parenti; poco più in versione ultras la sindaca Linda Vanni, che alla fine si è lasciata andare a un abbraccio liberatorio proprio con la madre di Carlotta. Una curiosità molto simpatica, che dimostra come si possa affrontare l’attesa per il sogno di una figlia: il padre Leopoldo, infatti, è rimasto a vedere la partita a casa, estraniandosi dal tifo più acceso ma vivendola allo stesso modo al cardiopalma.
L’amministrazione comunale dopo la vittoria in semifinale col Brasile aveva deciso subito di riproporre la diretta in sala consiliare, perché come diceva Eduardo De Filippo «essere superstiziosi è da ignoranti ma non esserlo porta male». E oggi pomeriggio, domenica 7 settembre, di cabale ne son state provate tante, a tal punto che nessuno voleva più muoversi dal proprio posto, proprio per non portare sfortuna e non essere preso – bonariamente – a male parole in caso di sconfitta.
Carlotta Cambi è entrata in campo più volte per dare fiato all’alzatrice titolare Alessia Orro, che poi è stata nominata mvp del torneo; un ruolo non facile, perché ogni punto scaturiva da una battaglia fisica ed emotiva, per chi era in campo a Bangkok ma anche per chi si trovava davanti alla televisione a 10mila chilometri di distanza. E da Montopoli hanno provato a spingere ogni schiacciata e ad alzare ogni muro a favore delle ragazze guidate dall’alchimista Julio Velasco.
La sensazione che tutti hanno vissuto – da Montopoli a Bangkok – era quella di dover affrontare non tanto una partita ma una maratona, una rotta marittima con onde spesso altissime, dove lottare per evitare di soccombere per poi rilanciare nei momenti giusti. Come nel quinto set, quando una serie di muri ha stroncato le velleità di Vargas e socie; a quel punto la tensione si è trasformata in abbracci, urla e lacrime, fino all’inno cantato tutti assieme. «L’orgoglio è tantissimo – ha sottolineato Mariagrazia Pieraccioni – perché queste ragazze in un anno hanno vinto due volte la Volley Nations League, le Olimpiadi e adesso i Mondiali. Per Carlotta si corona un periodo bellissimo: il prossimo anno compirà trent’anni e tutti i sacrifici che lei e noi abbiamo fatto sono stati ripagati da questa enorme soddisfazione».
La madre ha raccontato che dopo la semifinale si era confrontata sulla partita, nella quale il Brasile aveva complessivamente giocato meglio: «Se riesci a vincere pur giocando peggio, vuol dire che c’è qualcosa che fa la differenza. Sapevamo che anche con la Turchia sarebbe stata difficile ma il gruppo ha dimostrato di essere coeso, compatto e di non mollare mai. Da mamma adoro il modo in cui Carlotta svolge il suo ruolo, perché è difficilissimo».
Fra pochi giorni l’alzatrice che gioca a Novara farà ritorno a casa, dove sicuramente riceverà un’accoglienza pari a quella per la vittoria delle olimpiadi. E alla festa medievale del prossimo weekend Carlotta Cambi sarà sicuramente la più attesa, l’unica con l’oro al collo (per la seconda volta) .