Il Tirreno

Pistoia

I problemi delle periferie

Pistoia, il grido di protesta delle Fornaci: «Troppo degrado e pochi servizi»

di Stefano Baccelli
Pistoia, il grido di protesta delle Fornaci: «Troppo degrado e pochi servizi»

L’elenco dei disagi dei cittadini all’assemblea pubblica promossa dalla Cgil

07 giugno 2023
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PISTOIA. È un paradosso la molla che ha prodotto l’assemblea pubblica di ieri alle Fornaci. La contraddizione di una periferia costretta ad affrontare dei disagi pur essendo abitata da cittadini attivi e partecipi, con un forte associazionismo. Un problema eclatante è la scarsa manutenzione delle aree a verde, inagibili a causa dell’incuria, la presenza di ratti e di panchine e giochi non manutenuti che creano pericoli. Poi ci sono i problemi creati dal servizio sanitario, come lo spostamento nella distante via Guicciardini del pediatra e la collocazione del servizio ausili per disabili in uno scantinato difficilmente raggiungibile.

Le varie denunce ieri dell’assemblea pubblica promossa dallo Spi Cgil nello spazio antistante la sede sindacale di via Gentile. Presenti persone di ogni età, famiglie e anche bambini con i genitori. Una partecipazione che testimonia la sensibilità della popolazione quando si affrontano i problemi che toccano le famiglie in modo diretto. Erano presenti all’incontro alcuni consiglieri comunali di opposizione. C’era anche il segretario generale della Cgil Daniele Gioffredi, che ha definito il sindacato «una sentinella del territorio». «La Cgil non è solo servizi istituzionali ai cittadini – ha aggiunto – ma anche un presidio nei luoghi della città. Simbolicamente è una presenza significativa proprio nel quartiere delle Fornaci dove prova a farsi promotore di una cittadinanza attiva interloquendo con le persone, con l’obiettivo di valorizzare una zona importante di Pistoia, che è popolare e dove c’è integrazione. Questa valorizzazione parte proprio dalle criticità presenti». «Parleremo in primo luogo con le istituzioni – ha proseguito – facendo tesoro di questa giornata attraverso una piattaforma che inseriremo nella contrattazione sociale condivisa con gli abitanti che presenteremo all’amministrazione a ottobre».

Ad aprire l’iniziativa, arricchita dalle testimonianze dirette dei cittadini, è stata Luana Del Bino, che ha organizzato l’incontro, mentre a chiuderla è stato il segretario provinciale dello Spi Cgil Andrea Brachi. Ha preso la parola, oltre i consiglieri di opposizione, anche un rappresentante di Legambiente, la cui sede si trova anch’essa alle Fornaci, che si è dichiarato disponibile a proseguire una collaborazione. «Questo quartiere è densamente popolato da varie etnie ma esiste un buon livello di integrazione – ha affermato Del Bino – sono presenti le associazioni Croce Rossa, Voglia di vivere, Arci, gli Scout, Legambiente, Antea, Intrecci, L’angolo e altre. Qui coesistono due povertà, quella economica e quella del degrado e della trascuratezza, la mancanza di strutture sociali adeguate». Del Bino ha evidenziato la soppressione della figura del tutor di quartiere, che «ha creato un handicap sociale che deve essere superato». Poi gli aspetti sanitari: la soppressione del servizio di pediatria al Cup di zona con le mamme costrette a raggiungere via Guicciardini; la scarsità di arredi del presidio e la poca assistenza agli anziani. Espressione di degrado secondo Del Bino è anche il garage che l’Asl ha adibito alla distribuzioni dei pannoloni, che oltre ad essere poco agibile è anche difficilmente individuabile. C’è anche l’aspetto positivo di essere riusciti a far partire il progetto “Intrecci”, che garantisce il doposcuola a una trentina di ragazzi. Così una mamma: «È impossibile portare i bimbi nei giardini e non abbiamo più il pediatra». La vice presidente del comitato della scuola elementare da Vinci, Veronica Ruberto: «Siamo cresciuti qui e viviamo il quartiere, ma manca un parco agibile, i pericoli sono troppi». «Dobbiamo togliere la nomea delle Fornaci – ha aggiunto Alessio Arcaleni – perché il quartiere può essere vivibilissimo se ci fosse l’attenzione che invece manca». E due giovanissimi: «L’anno scorso abbiamo chiesto al sindaco di far riparare una fontana, ma ancora stiamo aspettando».


 

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