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Una risonanza magnetica? «Ripassi fra cinque mesi»

di Giancarlo Fioretti
Una risonanza magnetica? «Ripassi fra cinque mesi»

A Pistoia il primo appuntamento disponibile era per il 6 febbraio. In una struttura emiliana l’esame è stato effettuato in sette giorni

27 settembre 2022
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PISTOIA. L’appuntamento per una risonanza magnetica in una struttura convenzionata di Pistoia era stato fissato per il 6 febbraio 2023. Un po’ troppo in là per i bisogni terapeutici della moglie di Graziano Battiloni, ex presidente della Camera del lavoro dal 1980 al 1988 ed ex referente per lo Spi Cgil per oltre quattro anni. L’ex sindacalista, oggi residente a Momigno nel comune di Marliana, tuttavia, non si è perso d’animo e cercando le disponibilità extra regione ha scoperto che al Poliambulatorio Etruria di Marzabotto, una struttura convenzionata con il Servizio sanitario nazionale in provincia di Bologna, per lo stesso esame la lista d’attesa era di soli sette giorni.

Per avere chiarimenti sul motivo delle liste d’attesa particolarmente lunghe, che rischiano di strangolare l’intera diagnostica pubblica regionale, Graziano Battiloni ha ritenuto opportuno scrivere una lettera aperta al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani, proprio per denunciare una situazione che, non a torto, ritiene insostenibile.

Sette giorni quindi contro cinque mesi. Un bel risparmio di tempo soprattutto per una persona con più di ottant’anni che necessita di cure immediate e non certo procrastinabili nel tempo.

L’ex sindacalista, oggi ottantaseienne, non si è perso quindi d’animo e, con la sua signora al fianco, ha varcato gli Appennini per poterle assicurare un esame diagnostico che, a Pistoia, avrebbe effettuato solo a ridosso di carnevale.

«Per poter individuare una più efficace e diversa terapia alle patologie di mia moglie – afferma Graziano Battiloni – spesso siamo costretti a ricorrere a varie tipologie di analisi. Vorremmo rivolgerci a Pistoia ma, con i tempi inqualificabili che ho incontrato, non ci è rimasto altro che spostare la nostra ricerca a delle strutture convenzionate extra regione».

Il giudizio caustico dell’ex sindacalista sulle lunghissime liste d’attesa ravvisate nelle strutture pubbliche di Pistoia è poi dovuto «non soltanto al tempo che si perde fra la richiesta e l’esame - fa notare Battiloni - ma anche alle spese che si devono mettere in conto e che non tutti possono sostenere».

La domanda cui però Graziano Battiloni non sa assolutamente rispondere e, per questo, chiede lumi proprio al presidente della Regione, è molto semplice e immediata: «Perché in Emilia Romagna esiste una condizione così diversa? Possiamo “copiare” qualcosa dalla loro esperienza ?». A dargli una risposta indiretta provvede in questo caso Annamaria Celesti, vicesindaca a Pistoia oltre che presidentessa della Società della salute pistoiese.

«È sempre amaro quando un nostro concittadino deve recarsi fuori regione per un esame di routine come oggi è diventata la risonanza magnetica – afferma Annamaria Celesti – ma le minori liste d’attesa trovate dal signor Battiloni in Emilia Romagna sono dovute esclusivamente a un meccanismo che prevede due diversi canali d’accesso alla diagnostica per i residenti in regione e fuori regione. Quindi, senza voler entrare nel merito dell’efficienza di ciascun sistema sanitario, devo far notare che questa tempistica ridotta rientra nella prassi e che è prevista dai regolamenti delle varie aziende sanitarie territoriali».

In pratica, esistono due diverse file e quella per i “forestieri” in Emilia Romagna, è particolarmente ridotta, come lo stesso ex sindacalista ha potuto sperimentare.

«Questi meccanismi – conclude la presidentessa della Società della salute di Pistoia – servono a venire incontro a quei cittadini che abitano in regioni in cui, per vari motivi, non tutte le prestazioni possono essere garantite con una tempistica adeguata. Non voglio entrare nel merito della questione ma, generalmente, fra regioni esiste quando possibile un rapporto di reciprocità».

Resta il fatto che, a 86 anni suonati, Graziano Battiloni ha dovuto affrontare un viaggio in auto di quasi due ore al posto di una semplice “discesa” a Pistoia dalla sua Momigno.

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