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La partita

Pisa, una rivoluzione a metà

di David Biuzzi
S’insacca il colpo di testa di Canestrelli per il definitivo 2-2 (foto Muzzi)
S’insacca il colpo di testa di Canestrelli per il definitivo 2-2 (foto Muzzi)

Con il Modena cambia modulo e uomini (ben 6) ma la montagna partorisce... un pari. Errori propri e altrui (arbitro) portano sull’orlo del baratro e la zona rossa è più vicina

29 febbraio 2024
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PISA. Produce un punto, che comunque è meglio di niente, la rivoluzione del Pisa. Nello scontro col Modena, infatti, si presenta con spartito (modulo) e interpreti (giocatori) nuovi. Alla fine, però, la musica è quasi la stessa. Errori propri (ahi, quella difesa...) e altrui (direzione arbitrale) rendono difficilissima una partita che a fine primo tempo si era pure messa bene. E il 2-2 raggiunto in inferiorità numerica serve a non sporgersi verso il baratro, visto che il vantaggio sulla zona rossa è ora ridotto a +2 (-5, per la cronaca, il ritardo dai playoff).

Ad Aquilani, però, il coraggio non manca. Rispetto al ko col Venezia, infatti, di giocatori ne cambia 6 (a partire dal portiere) e abbonda pure il 3-4-2-1 del recente passato per tornare al 4-2-3-1 d’inizio stagione. In avvio l’azzardo non sembra pagare perché i nerazzurri sono contratti, timidi al limite dell’impaurito. Tanto che dopo nemmeno 120 secondi il Modena va già vicino al gol con Abusio che raccoglie una torre di Gliozzi dopo un cross di Palumbo ma sbatte sull’ottimo riflesso di Loria. Episodio a parte, i nerazzurri faticano. E al 17’ ci si mette pure l’infortunio al ginocchio (destro) di Barberis, che purtroppo sembra grave, costretto a lasciare il campo per Veloso. Al 21’ serve ancora un intervento non banale di Loria (su acrobazia di Gliozzi) per tenere in piedi la baracca, Ma al 25’ i fuochi d’artificio esplosi per sostenere la truppa che illuminano il cielo dell’Arena dietro la Curva Nord (ancora “orfana” dei gruppi) accendono anche il Pisa. Che, con pazienza, guadagna campo alternando la costruzione da dietro a 3 (Beruatto si alza abbandonando la linea di difensori) alle verticalizzazioni alle spalle della linea emiliana. Al 38’, infatti, tocca a Seculin salvare lo 0-0 sull’incornata ravvicinata di Canestrelli (su corner di Veloso). Ora, insomma, in gara ci sono anche i nerazzurri. Che spezzano l’equilibrio con un lampo al minuto numero 42: lancio da distanza siderale di Caracciolo, Santoro e Seculin s’interrogano su chi debba intervenire e il dubbio lo risolve Mlakar che si materializza in partita infilando il vantaggio con un sinistro incrociato.

La ripresa si apre con gli stessi interpreti e con l’arbitro Minelli che “grazia” Santoro dal secondo giallo per un’entrata gratuita su Beruatto. Ma, soprattutto, coi nerazzurri che decidono di restituire il regalo ricevuto al 3’: Calabresi e Canestrelli, in rapida successione, vanno in tilt (per il fattore vento) su una palla dritta per dritta e Abiuso ringrazia approfittando del doppio errore-orrore per infilare Loria e, quindi, il punto dell’1-1. È tutto da rifare, dunque, con Ponsi dentro per (non a caso) Santoro e poco dopo anche Strizzolo (per Gliozzi) e Magnino (per Battistella). Ma soprattutto perché il Pisa al 16’ viene tradito da uno dei suoi big, Valoti, che stende Zaro a metà campo. E stavolta Minelli il cartellino se lo ricorda: secondo giallo e nerazzurri in 10. Aquilani sgancia subito Touré (per Tramoni) sul centrodestra e Barbieri (per Beruatto) basso a sinistra disegnando una sorta di 4-3-2 con Mlakar più vicino a Bonfanti. L’idea è di non farsi schiacciare e funziona pure. Almeno fino a quando Bianco non sgancia Manconi e Duca passando al 3-4-3 ma, soprattutto, subito alla cassa. Al 29’, infatti, il meno atteso degli ex batte Loria in mischia calciando da terra con Barbieri che si limita a osservare. Nell’azione c’è un precedente intervento sospetto dello stesso Strizzolo su Caracciolo. Irrati (al Var) richiama Minelli al video ma al 31’ il gol è convalidato (può stesi) e per il Pisa, sotto di uomo e di un gol, è notte fonda. Anzi, sembra. Perché Aquilani suona la carica con Masucci (per Piccinini) e Moreo (per Bonfanti) e l’appello viene raccolto al 39’ proprio da chi aveva sbagliato sul primo gol incassato: Calabresi si guadagna un angolo e Canestrelli trasforma in oro colato la battuta di Veloso con stacco imperioso nel traffico e incornata prepotente che fa 2-2. Finita? Macchè, col Pisa mai. Tra il 48’ e il 51’ c’è un rigore chiesto, invano da Strizzolo e un gol annullato a Riccio per fuorigioco. Doveva andare meglio, insomma, ma poteva andare peggio. Molto peggio.


 

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