Il faccia a faccia
Pippo Baudo e Pisa, la città “salvifica” che gli restituì la vita
Il ricordo del legame con i professori Pinchera e Miccoli, che lo curarono per la tiroide, e l’affetto dei pisani: da Andrea Bocelli al cantante Paolo Bianca
PISA. «Salvifica». Non proprio il primo aggettivo che viene in mente per definire una città. Eppure fu proprio così che Pippo Baudo, scomparso sabato sera all’età di 89 anni, catalogò Pisa colloquiando con Il Tirreno a margine di un incontro pubblico alle Officine Garibaldi, nel febbraio del 2019.
In quell’occasione Baudo presentava il suo volume autobiografico “Ecco a voi. Una storia italiana”, nel quale c’era un passaggio importante che riguardava la nostra città. Il presentatore più famoso della tv italiana, infatti, ricordava di quando era stato curato per una grave patologia alla tiroide: a Pisa fu seguito dal professor Aldo Pinchera e dal professor Paolo Miccoli, che gli salvarono la vita. Un angolo della vita di Baudo poco noto, ma per lui importante: l’unico strettamente privato, tra l’altro, che aveva deciso di racchiudere nella sua autobiografia.
E a conferma del legame di Baudo con Pisa e con il professor Pinchera non si può non ricordare quello che avvenne nel 2012, in occasione della scomparsa del luminare dell’endocrinologia. Il presentatore si presentò con la figlia Tiziana a casa del professore, per portare le sue condoglianze ai familiari di quello che ormai era diventato un suo amico. Intervistato dal Tgt, così disse: «Mi ha salvato, cosi come ha fatto con tanti altri. Era estroverso, gentile, raffinato, un amicone. È davvero una grande perdita. Pinchera rappresenterà nel campo dell’endocrinologia uno dei personaggi chiave, uno che ha dato una svolta a tutti gli ammalati di tiroide che devono per questo ricordarlo, perché si deve a lui il fatto che questa malattia oggi è finalmente curabile».
Tanti ricordi sono arrivati anche dai pisani che l’hanno incrociato nel mondo dello spettacolo. Tra i più importanti c’è Andrea Bocelli, che spiccò il volo vincendo nel 1994 le Nuove proposte in uno dei 13 Festival di Sanremo guidati da Baudo: «Con un affetto velato di malinconia – ha scritto il tenore –, m’accodo alla lista di chi dichiara nei suoi confronti un forte debito di riconoscenza: Pippo Baudo, ha aiutato tantissimi amici e colleghi ad emergere, col fiuto infallibile del talent scout e con la generosità della persona per bene».
Lo ricorda anche il cantante cascinese Paolo Bianca, che con lui lavorò a Domenica In nel 2009-2010: «È stata un’esperienza lavorativa davvero formativa, dove la sua professionalità e il rispetto erano sempre al centro di ogni prova in studio e in diretta. Al bar della Dear se ti vedeva ti offriva il caffè oppure andava dietro il bancone e te lo faceva lui in persona! Grazie per tutti gli insegnamenti».