Carlo Cialli, il talento della bellezza
Con i suoi progetti ha girato il mondo e lavorato assieme ai grandi del design. Poi un mieloma ha cambiato tutto: «Le cure mi hanno dato voglia di calma e radici»
Piombino. Il destino può ferire un’anima bella, ma non abbatte chi regala bellezza. Anzi. In questo caso, il talento che Dio (o chi per esso) ha donato a questo giovane uomo ha vinto qualsiasi crudeltà del Fato. È la storia unica di Carlo Cialli, piombinese di 42 anni. Subito si preoccupa di citare quattro figure piombinesi per lui importanti: la pittrice Elena Rapaccini, con lui vincitrice dello scorso concorso per il Palio del Balestro del Girifalco, la professoressa Irene Garlatti, il farmacista Sandro Stefanini e l’artista Viola Di Biagio, con le quali condivide una profonda amicizia. Dei suoi progetti di volontariato e beneficenza, invece, non ne vuole parlare.
Carlo è così. Talento precoce in ogni disciplina tecnica ed artistica, ha girato il mondo a contatto con i grandi del suo settore. Dopo anni di cure per un mieloma multiplo e due trapianti di midollo nel 2020, Carlo ora fa solo ciò che lo fa star bene: disegno, pitture, street art, decorazioni murali per privati e grandi pareti pubbliche per enti locali. «Il cancro mi ha migliorato la vita – racconta – Al Centro di Ricerca Oncologico di Aviano, in Friuli, ho affrontato due trapianti di midollo. Poco prima avevo rifiutato l’accanimento terapeutico e nascosto tutto ai miei genitori. Poi la svolta: potevo affrontare il trapianto. Nel letto vicino a me c’era David Sassoli, ex presidente del Parlamento Europeo: lo ricordo con enorme stima, purtroppo lui da lì non è più uscito. Gli anni di cure hanno portato in me voglia di calma e radici. Adesso la mia vita scorre in diagonale (dice citando un brano dell’amato Battiato, ndr). Ho passato qualche anno a Montieri, paese di mio padre Agostino, in cui conservo i più bei ricordi d’infanzia. Ora, dopo 25 anni, con emozione ed entusiasmo, torno nella mia città, Piombino, dove sono nato e cresciuto».
Carlo, oltre a babbo Agostino, ex magazziniere delle acciaierie, e a mamma Laura, ha un fratello e una sorella più grandi, fondamentali per la sua formazione: Paolo, architetto, e Silvia, professoressa di psicologia. Mente geniale, Carlo scopre a 38 anni di essere dislessico, disgrafico e discalculico dopo essere arrivato a vette irraggiungibili per molti. Diplomato a pieni voti al Liceo artistico Gemelli di Cecina, a 18 anni frequenta l’unico corso italiano di Ingegneria Stilistica dell’Automobile presso l’ISSAM di Modena. Si taglia i ricci capelli (“ero TeleSpallaBob! ”, dice alludendo al personaggio de “I Simpson”) e dopo la tesi frequenta il Master alla Scuola Politecnica di Design di Milano. A 24 anni si confronta con grandi artisti e designer. Il primo tirocinio importante è con Giulio Iacchetti (Compasso d’oro ADI); al contempo porta avanti un progetto di ricerca materiali per Alfa Romeo ad Arese. Alla Scuola Politecnica riceve il primo 30 e lode da Anty Pansera, il più influente storico del design italiano. Termina il Master col massimo dei voti. A 28 anni è a Viareggio, dove per un noto studio disegna e ingegnerizza carene, macchine da caffè e scooter per Piaggio e Garelli. A 29 anni muore l’amata nonna Noretta e decide di partire per Londra, dove viene scelto dal designer canadese Philippe Malouin, per il quale sviluppa un tappeto metallico giapponese. Selezionato da Green Card Design Ltd insieme ad un ingegnere spagnolo, sviluppa un concept car elettrico, progetto rivolto ai disabili per le Olimpiadi di Londra 2012 voluto e finanziato da Boris Johnson, che ha conosciuto sul lavoro e in altre occasioni. Va in Francia, dove lavora presso Domaine de Boisbuchet in un polo di ricerca e avanguardia, fucina mondiale di artisti e designer. Poi è a Lisbona, dove sviluppa un sofà basculante presentato al Salone Internazionale del Design di Londra 2016. Torna in Italia, a Monfalcone, per MonteCarloYacht del gruppo Bénéteau, facendo ricerca, modellazione 3D e sviluppo di yacht. Ma non prova più emozioni: a parte gloria e ottimi stipendi, non c’è arte né creatività. A Montieri omaggia il pittore metafisico montierino Ivano Danti – nato l’11 novembre come Carlo, di tanti anni prima – firmando così la sua prima grande opera di street art. «Da allora – racconta – ho fatto solo pitture murali, decorazioni di interni ed esterni per privati ed enti pubblici e comunicazione visiva e social per attività locali ed estere».
A fine 2019, in Palestina, studia le opere di Banksy, tra cui L’hotel con la vista più brutta del mondo. «Lì – dice – ho assistito a scene disumane». Poi il mieloma e anni di cure. La sua rinascita è realtà. Adesso professionalmente, per parte della settimana, è impegnato con l’Accademia di Belle Arti di Carrara. Il resto del tempo lo passa nel suo studio in via Don Minzoni a Piombino, e la prossima settimana sarà in Azerbaijan. Un talento riconosciuto nel mondo che ora dice di essere una «partita Iva che con il colore esaudisce i desideri di chi lo cerca». Con Carlo Cialli la bellezza può salvare il mondo e l’anima delle persone. E abbellire Piombino, sperando ne abbia la possibilità. Per osservare i lavori di Carlo Cialli https://www.instagram.com/carlociallisdesign.
