Il Tirreno

Il lutto

Addio all’artista Benazzi: per lui San Vincenzo era dimora dell’anima

di Maria Antonietta Schiavina
L'artista aveva 92 anni
L'artista aveva 92 anni

Dopo due anni di sofferenza legati all’immobilità a cui era costretto a causa di un banale incidente, rivelatosi poi molto grave

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SAN VINCENZO. Il cuore di un grande artista, innamorato del nostro territorio, da dove traeva idee per le sue splendide opere, si è fermato nella notte del 5 novembre, dopo due anni di sofferenza legati all’immobilità cui era costretto a causa di un banale incidente, rivelatosi poi nel tempo molto grave (arrampicatosi su un albero della sua amata collina nella casa-atelier di San Vincenzo, da lui eletta “dimora dell’anima”, dove si ritirava spesso per vivere a contatto con la natura e per creare oggetti diventati poi famosi in tutto il mondo, era caduto rovinosamente a terra, con conseguenze molto gravi, soprattutto per un fisico non più giovane).

Da allora il percorso dell’uomo e dell’artista è stato molto difficile, fino all’ultimo giorno di vita. San Vincenzo piange Raphael Benazzi, 92 anni, nato nella Svizzera tedesca però di origini italiane. Ma la sua arte continuerà a parlarci della genialità, sempre pronta a cogliere lo spunto per posarsi su legno, alabastro, marmo, trasformandoli in sculture, pitture, gioielli, emozioni.

Ormai bloccato irrimediabilmente, senza poter dar sfogo alla sua forza artistica Raphael, una vita vissuta intensamente fin da giovanissimo, tre matrimoni e cinque figli, molti cambi di rotta e una grande voglia di esprimersi, dopo l’incidente è tornato in Svizzera insieme alla terza moglie Susan Pilosian (che si è presa totalmente e amorevolmente cura di lui) e alla figlia Serafina- disabile- la più giovane e la più amata, «perché – diceva Raphael – è anche la più fragile, pur avendo un carattere da leonessa».

Chiuso nella sua casa, da dove non poteva respirare il salmastro e ammirare gli adorati tramonti, l’artista sognava la campagna sanvincenzina, sperando che un miracolo gliela facesse un giorno rivedere. Cosa che purtroppo non si è avverata.

Con l’artista Raphael Benazzi se ne va un uomo innamorato della Val di Cornia, da cui ha tratto forza e ispirazione. Se ne va l’uomo, ma il ricordo resta e chissà che un giorno alcune delle sue grandi opere, non possano essere esposte in bella mostra nel paese che è stato la sua più potente musa ispiratrice.

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