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Piombino, un anno di Golar Tundra: «Ritorno da 20 milioni di euro» – Video

di Luca Centini
Piombino, un anno di Golar Tundra: «Ritorno da 20 milioni di euro» – Video

L’ad di Snam Fsru Italia Elio Ruggeri fa il bilancio dei primi mesi di attività: «Arrivati già 22 carichi di Gnl, nessun intralcio per le altre attività portuali»

11 aprile 2024
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PIOMBINO. Cinque-sei milioni di euro spesi per le attività di monitoraggio in mare e nell’atmosfera. E un ritorno da circa 20 milioni di euro per il territorio, legati ai costi sostenuti per rimorchiatori, piloti e servizi vari. Sono i numeri che Snam fornisce a nove mesi dall’attivazione del terminal gas sul porto, nel corso dell’incontro che l’amministratore delegato di Snam Fsru Italia Elio Ruggeri ha avuto con i giornalisti a bordo della Golar Tundra.

La nave rigassificatore, secondo la società che nel 2023 ha acquistato e portato in Italia la Fsru, non ha creato problemi durante la sua permanenza a Piombino. Ma, nonostante questo, lascerà la banchina est della darsena nord del porto entro il mese di luglio del 2026, come previsto dal decreto firmato dal commissario straordinario Eugenio Giani. «Su questo fronte non ci sono novità e ci atteniamo al piano, tanto che stiamo portando avanti l’iter autorizzativo per la nuova destinazione di Vado Ligure e stiamo lavorando alla progettazione». Insomma, se ci sarà un’inversione di marcia, quella stessa inversione di marcia dovrà arrivare dalle istituzioni e non da Snam.

La visita sulla Golar

Ieri mattina i giornalisti sono saliti a bordo della Golar per la prima volta dall’arrivo della nave a Piombino, risalente al marzo dello scorso anno. Una visita nella plancia di comando dopo il saluto con il comandante della Fsru, capitano Predrag Begonia. Poi un giro sul ponte e al piano inferiore, nella sala di controllo delle operazioni di rigassificazione. Proprio mentre nella pancia della nave era in corso la lavorazione del primo carico di gnl che Eni ha fatto arrivare dal Congo. Nel corso dell’incontro l’amministratore delegato di Snam Fsru Italia, Elio Ruggeri, ha tracciato un bilancio sui primi mesi di attività della Golar Tundra. «A Piombino sono già stati rigassificati 22 carichi di Gnl. Il ritmo, ad eccezione del mese di gennaio nel corso del quale l’attività è rallentata, è di una nave gasiera ogni otto giorni».

Bilancio positivo

La presenza della nave sul porto di Piombino non ha avuto ripercussioni e i primi mesi di rigassificazione si sono svolti «senza intralci». È quanto ha affermato l’amministratore delegato di Snam Fsru Italia Elio Ruggeri, che poi ha affrontato alcuni dei temi che sono stati al centro della discussione politica nei mesi “caldi” dell’iter autorizzativo. «Non ci sono stati intralci per il traffico passeggeri, un tema che era molto sentito e dibattuto – ha spiegato Ruggeri – così come non ci sono state ripercussioni per le attività della Piombino Industrie marittime. La società non ha ricevuto segnalazioni riguardo agli aspetti della sicurezza e dell’ambiente. Su questo fronte spendiamo circa 5-6 milioni per le sole attività di monitoraggio delle colonne d’acqua (in relazione al calo di circa 7 gradi dovuto alle attività di rigassificazione e alla dispersione di sodio ndr), ai sedimenti e alle emissioni in atmosfera». Semmai, rilancia il dirigente di Snam, il territorio ha avuto dei benefici con la presenza del rigassificatore in porto. «Vedete quei rimorchiatori?», domanda Ruggeri indicando i mezzi della Neri ormeggiati in porto.

«La loro presenza nelle giornate di maltempo non è stata utile per la Golar, ma è servita per aiutare i traghetti di linea nella manovre di attracco». Altro tema più volte affrontato prima dell’attivazione della Golar tundra è quello del ritorno economico per il territorio. Su questo aspetto Ruggero pone sul tavolo un numero. «Venti milioni di euro in un anno, il ritorno economico sul territorio è questo – sostiene – ed è legato ai costi per i rimorchiatori, piloti, ormeggiati, oltre che per altri tipi di servizi».

Insomma, per Snam, il rigassificatore sta bene a Piombino. Questo, tuttavia, non cambia i piani.

«Il luglio del 2026 è il termine entro cui la nave lascerà la banchina di Piombino – spiega Ruggeri – spostare un impianto del genere non è una passeggiata, per questo stiamo già lavorando all’iter autorizzativo per il trasferimento in Liguria e alla progettazione del nuovo sito. Al tempo stesso stiamo lavorando al piano di dismissione del terminale di Piombino. Saranno rimosse tutte le opere che ostacolerebbero la completa fruizione della banchina».  

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