All’ospedale di Pescia la guardia medica pediatrica: «No al depotenziamento, rilanciamo»
L’assessora Monni e il dg dell’Asl Mari in sopralluogo ieri al Cosma e Damiano. Da gennaio specialisti nei fine settimana per una sperimentazione di sei mesi
PESCIA. L’ospedale Cosma e Damiano di Pescia non solo non lascia ma rilancia, aggiungendo la guardia medica pediatrica che sarà attiva i fine settimana dal venerdì alle 20 fino alle 8 del lunedì, per sei mesi sperimentali a partire da gennaio. Lo ha affermato l’assessora regionale alla sanità Monia Monni, ieri in visita a Pescia accompagnata dal sindaco Riccardo Franchi e dalla omologa di Monsummano Simona De Caro, in qualità di presidente della Società della Salute della Valdinievole.
«Investiamo risorse»
«La Regione - ha detto Monni - non solo non vuole assolutamente ridimensionare il ruolo dell’ospedale di Pescia, ma anzi intende continuare a investire risorse per potenziarlo sempre di più. In quest’ottica vanno visti i tanti lavori di ristrutturazione della struttura, che renderanno possibile non solo un ampliamento di alcuni reparti ma anche l’accesso e il posizionamento di nuovi macchinari di fondamentale importanza, come quello di nuova generazione per la risonanza magnetica». Poi l’annuncio del nuovo servizio di guardia medica pediatrica. «Si tratta di una fase sperimentale di sei mesi - ha puntualizzato - ma i presupposti perché a Pescia questo servizio possa divenire stabile ci sono tutti».
Pediatri nel weekend
A essere raggiante per la nuova dimensione del Cosma e Damiano il sindaco di Pescia Riccardo Franchi: «La Regione conferma e certifica l’importanza del nostro ospedale nel panorama sanitario regionale. Altro che ridimensionamento o chiusura. L’ospedale di Pescia si appresta a divenire sempre più un polo di eccellenza in vari reparti, e il nuovo servizio di guardia medica pediatrica reintroduce al suo interno l’attenzione ai più piccoli». La sperimentazione - che a Pescia come nelle altre sedi prescelte inizierà dal primo gennaio - prevede che in tutta la regione saranno installati quattro nuovi ambulatori di guardia medica pediatrica. Uno appunto a Pescia per l’area vasta Toscana Centro, un altro nell’area Toscana Nord Ovest e due sedi invece in quella Sud Est. «A questi ambulatori in presenza - ha aggiunto l’assessora Monni - si affiancherà comunque sin dalla vigilia di Natale il nuovo servizio di teleconsulto pediatrico. A renderlo possibile saranno le grandi professionalità presenti nell’organico, con pediatri coordinati dall’azienda ospedaliero pediatrica del Meyer di Firenze. Questa nuova opportunità servirà ad affiancare i pediatri di famiglia nel fornire risposte più puntuali ed efficaci quando i destinatari delle loro cure sono appunto i bambini».
Il "dopo" punto nascite
Con l’attivazione della guardia medica pediatrica, l’ospedale di Pescia torna quindi, seppur in parte, a "misura di bambino", dopo la chiusura nel 2013 del reparto di pediatria e dopo la soppressione dal giugno del 2022 del punto nascite, diventata definitiva pochi mesi fa. La normativa nazionale fissa infatti il limite dei parti all’anno in 500, soglia che l’ospedale di Pescia non ha raggiunto. La mannaia prevista dal governo non tardò ad abbattersi, e malgrado le richieste della direzione sanitaria non furono concesse deroghe. All’inizio del 2024 i malumori delle popolazione furono canalizzati dal comitato Ri-nascere in Valdinievole, nato con lo scopo dichiarato di fare pressing sulla Regione perché potesse rivedere questa decisione. Il comitato riuscì anche a organizzare un’imponente manifestazione il 20 aprile dello scorso anno, quando oltre 700 persone circondarono con una catena umana che andò a snodarsi sulle due rive della Pescia l’intero ospedale. L’originale forma di protesta fu messa in atto dopo che la direzione dell’ospedale aveva tentato di riattivare il punto nascite compiendo una serie di lavori di adeguamento strutturali della sala parto e di tutto il reparto. A mettere però una pietra per ora tombale sulla possibilità di nascere a Pescia, fu la grandissima difficoltà incontrata dall’Asl Toscana Centro nel reclutare i medici per consentire di sperare in una ripresa del servizio. Malgrado infatti i vari bandi di reclutamento, a presentarsi furono pochi specialisti e anche questo costituì un ostacolo insormontabile per ogni tentativo di riapertura.
La donna al centro
«Nel confronto con l’assessora Monni - ha detto il direttore generale dell’Asl Centro Valerio Mari - abbiamo affrontato anche la questione del punto nascite. Qui l’impegno dell’azienda con la Regione è quello di garantire il percorso ginecologico a supporto della donna per tutto quello che è possibile fare, limitando solo l’evento della nascita fuori dalle mura dell’ospedale perché purtroppo non ci è stata concessa la deroga per svolgere questa attività». Riguardo invece ai vari cantieri che fervono all’interno del Cosma e Damiano (14 milioni di euro il valore), il dg ha fatto il punto della situazione. «Siamo più o meno a metà del guado - ha spiegato - perché abbiamo completato la demolizione che era prevista e abbiamo iniziato la ricostruzione del corpo di collegamento che se non completato rende complicato il passaggio interno fra le due parti dell’ospedale. Poi con l’assessora Monni abbiamo affrontato il tema della crescita dell’ospedale in termini di attività, di progettualità, professionisti e percorsi, soffermandoci sulla chirurgia generale con gli aspetti della specializzazione in chirurgia della tiroide, sui problemi del pronto soccorso, sui problemi della riqualificazione degli spazi di radiologia con l’arrivo della nuova risonanza».
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