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Pescia, il vescovo: «Il corteo a difesa dell’ospedale rimanga fuori da risvolti politici»

di Luca Signorini

	Il presidio del maggio 2022 contro la chiusura del punto nascite (foto Nucci)
Il presidio del maggio 2022 contro la chiusura del punto nascite (foto Nucci)

La Diocesi parteciperà in forma privata alla manifestazione in programma sabato 20 aprile

18 aprile 2024
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Pescia «La presenza della Chiesa pesciatina alla manifestazione avverrà in forma privata attraverso i cappellani ospedalieri e il parroco del centro storico». Il vescovo di Pescia monsignor Fausto Tardelli rende pubblica la sua posizione in merito al “girotondo” a difesa dell’ospedale Cosma e Damiano organizzato dal comitato Ri-nascere in Valdinievole e in programma sabato con ritrovo alle 15 in piazza San Francesco, di fronte al teatro Pacini.

Così Tardelli spiega la sua decisione di non essere personalmente presente alla manifestazione: «La Chiesa pesciatina e io abbiamo molto a cuore tutto quanto si fa per valorizzare l'ospedale dei Santi Cosma e Damiano, salvaguardandone anzitutto la sopravvivenza e inoltre la piena e adeguata funzionalità, perché riteniamo che sia un presidio importantissimo per la salute dei cittadini, non solo di Pescia ma anche di tutta la Valdinievole. Siamo convinti però che ogni azione in proposito debba restare assolutamente scevra da risvolti anche lontanamente riconducibili a schieramenti di carattere politico, proprio al fine di garantire il successo della stessa azione».


Insomma, bene tutto per la salvaguardia dell’ospedale della Valdinievole, ma che l’iniziativa non sia di parte, che non venga coinvolta in polemiche di carattere politico, che nessuno schieramento ci metta il “cappello”, che non sia occasione per attaccare i partiti che guidano la città e la regione. Comunque sabato il corteo ci sarà, tra l’altro anche promosso nei giorni scorsi da un videomessaggio di Giorgio Panariello, che conosce bene il nostro territorio.

Scrive il comitato Ri-nascere in Valdinievole del presidente Claudio Giuntoli: «Non ci accontentiamo degli annunci da parte dell’Asl riguardanti aggiunte di personale medico provvisorio al pronto soccorso o dell’aprile “rosa”: sono piccoli passi in avanti ma non sufficienti, perché manca ancora la certezza sul futuro dell’ospedale che può dipendere solo da una ristrutturazione dell’organico permanente e dei reparti oggi chiusi o abbondantemente rimaneggiati». Il comitato chiede di conoscere «un progetto credibile, con tempi e risorse certi». Tanto più che sono in arrivo 14 milioni di euro dal Pnrr per la ristrutturazione e nuovi macchinari: «Ci auguriamo che l’ospedale così rinnovato ritorni ad essere completo e possa di nuovo rappresentare un’eccellenza della sanità a gestione pubblica. Ma ci chiediamo anche perché non sia resa pubblica la progettualità di cosa sarà l’ospedale dal 2026 in poi e la modalità di gestione che viene prevista». 

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