Carrara, banda del tombino: vicini alla svolta. Perché l’immagine delle telecamere può diventare decisiva
Un episodio e una denuncia potrebbero adesso trovare posto come tasselli nelle indagini condotte dalla polizia di Stato
CARRARA. Potrebbe non essere un ladro “qualunque” l’uomo che – tradito ad Avenza da telecamere per la sicurezza – è stato individuato e rintracciato dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato: qualche giorno fa. È stato denunciato per aver commesso un furto in un negozio. C’è insomma il responsabile di una ruberia, parte del bottino è stata restituita al legittimo proprietario – come informa una nota della Questura – ma non finisce qui.
Perché è proprio partendo da questo ladro, che in quel frangente era “solitario”, che potrebbero trovare posto – il condizionale è d’obbligo perché dal Commissariato non esce uno spillo – alcuni tasselli nelle indagini condotte dalla polizia di Stato sulla ormai battezzata Banda del Tombino che per mesi ha tenuto sotto-scacco Avenza e dintorni.
La sequela
È l’inizio dell’anno quando ignoti ladri iniziano a colpire ad Avenza e dintorni. Sempre con la stessa modalità: afferro dalla strada la griglia metallica che chiude il tombino, la lancio contro la vetrata, spacco, entro “incappucciato”, ripulisco – a volte la refurtiva è la manciata di spiccioli del fondo-cassa – e me ne vado. Si va avanti per mesi “a intermittenza”. Capita che in una sola notte la Banda del Tombino riesca a portare a termine fino a tre incursioni: per esempio, il 18 giugno al centro estetico L’angolo del benessere in via Sforza 7, alla pasticceria Chantal di viale XX Settembre 181, dove rimangono anche tracce di sangue, e al Salonservice, store dedicato ai capelli, siamo in viale XX Settembre 177. Vengono assaltate le attività di parrucchieri ed estetiste, bar, negozi.
Non è chiaro se alla Banda del Tombino si debbano attribuire anche alcune spaccate in zona Nazzano, ma tant’è. Gli avenzini, intanto, dicono che sanno chi sia il responsabile, che a volte agirebbe da solo, in altre occasioni con un “palo”. Le voci si inseguono ma non c’è mai nulla di certo.
Suggestioni?
Qualche giorno fa succede che la squadra di polizia giudiziaria del Commissariato identifichi un uomo. Filmati registrati dai sistemi di video-sorveglianza comunale catturano la sua azione: è ad Avenza, in piena notte, sfonda la porta di un negozio, entra, ruba e se ne va; a piedi, come a piedi era giunto. Viene denunciato: deve rispondere del reato di furto aggravato e – sulla spalle, come si legge in una nota della Questura – ha altri reati contro il patrimonio. Se in Commissariato le bocche sono cucite, ad Avenza gli avenzini parlano: quel furto sarebbe stato commesso con modalità che richiamano quelle della Banda del Tombino.
Questo dettaglio non trascurabile insieme al riserbo di chi indaga farebbero dedurre che il cerchio potrebbe chiudersi. Che sia stato preso un complice dell’artefice delle numerose spaccate? L’attività d’indagine è ancora in corso e tra breve, chissà, potrebbero esserci degli sviluppi. Avenza aspetta.
