Massa città sporca, Persiani attacca: «Troppe assenze in Asmiu»
Fruzzetti (Cgil): «È frutto di anni di cattiva gestione»
MASSA. A Massa si accende lo scontro sulla gestione di Asmiu e sulle difficoltà che negli ultimi mesi hanno inciso in maniera evidente sulla pulizia urbana. Il sindaco Francesco Persiani interviene sollevando un problema di “assenze” dal lavoro.
«Negli ultimi mesi molti cittadini hanno segnalato criticità nella pulizia della città. È un tema che riguarda tutti noi – afferma –, e proprio per questo ritengo doveroso chiarire cosa stia accadendo all’interno di Asmiu e quali azioni l’amministrazione sta portando avanti». Persiani ricorda che il servizio è affidato all’azienda tramite convenzione e rivendica gli investimenti realizzati negli ultimi anni: «Solo nel 2024 sono stati stabilizzati circa 30 nuovi lavoratori, un incremento significativo pensato per migliorare la qualità complessiva dell’attività svolta. È uno sforzo importante, che non può essere ignorato».
Nonostante ciò, il sindaco denuncia un problema organizzativo legato ai livelli di assenza del personale: «Asmiu si trova oggi a dover gestire un numero elevato e ricorrente di assenze, spesso concentrate nelle stesse giornate e negli stessi reparti, tali da rendere difficile, a volte impossibile, garantire la copertura minima necessaria».
E pur riconoscendo il pieno diritto a malattie e permessi, sostiene che «quando le assenze raggiungono livelli tali da paralizzare il servizio è evidente che esiste un problema serio». Persiani sottolinea una coincidenza che giudica significativa: «Il fenomeno si è intensificato in coincidenza con l’annuncio del nuovo bando per la scelta del prossimo direttore dell’azienda. Una coincidenza che desta preoccupazione».
Il sindaco ricorda il lavoro portato avanti insieme all’assessore Mercanti e ai sindacati, anticipando novità sul fronte economico: «Presto ufficializzeremo nuove premialità contrattuali anche economiche per valorizzare chi lavora con impegno». Ma la convinzione è che la situazione non possa essere risolta solo attraverso risorse aggiuntive: «La città non può essere ostaggio delle tensioni interne all’azienda. Serve un’assunzione di responsabilità da parte di tutti: dell’amministrazione, dei lavoratori, delle rappresentanze sindacali, dei quadri e dei responsabili dei servizi». E aggiunge: «La grande maggioranza dei dipendenti Asmiu svolge il proprio lavoro con serietà, ma quando pochi creano disagi all’intera struttura, chi osserva senza intervenire finisce, suo malgrado, per diventarne complice».
Persiani chiede tre impegni concreti: «Responsabilità individuale e collettiva; il coraggio, da parte dei responsabili interni, di prendere posizione a tutela di Asmiu e dei cittadini; pieno sostegno all’Amministratore unico, che ha la massima autonomia per adottare tutti i provvedimenti necessari, anche i più difficili». E conclude: «La pulizia della città è un servizio essenziale, non un terreno per giochi interni o boicottaggi. Massa ritroverà il decoro che merita, ma è indispensabile correggere alcune dinamiche interne».
Dura la replica del responsabile provinciale del settore igiene ambientale della Cgil, Angelo Fruzzetti, che contesta radicalmente la lettura proposta dal sindaco: «Mi sembra che il sindaco se la canti e se la suoni. È l’amministrazione che sceglie l’amministratore della società che deve far funzionare i servizi». Secondo Fruzzetti, le responsabilità andrebbero ricercate nella gestione aziendale degli ultimi anni: «È stata una semina sbagliata. Ci sono 180 persone a tempo indeterminato: dovevano essere create le condizioni perché queste persone producessero valore aggiunto, ma questo non succede». Secondo il sindacalista «non è solo colpa di Boghetti. Quando si mettono persone a gestire il personale e non sono in grado, i problemi diventano inevitabili. È il direttore che decide sulla carta, non il presidente».
Fruzzetti indica nella trasformazione dell’azienda in Srl un punto di svolta negativo: «Quando l’azienda è diventata Srl hanno fatto fuori Bresciani ed è iniziato lo sfascio. Serve un vero management aziendale». Denuncia poi un problema di trasparenza nelle scelte operative: «Chiediamo perché alcuni lavoratori non fanno più il porta a porta, ma non ci viene spiegato nulla. Se hai un’azienda di igiene ambientale e ti servono cento persone, devi fare chiarezza».
Sul presunto aumento di assenze con l’apertura del bando replica: «Molti lavoratori nemmeno lo sanno che c’è il bando. Cosa volete che interessi a uno che prende 1.400 euro al mese, che sta al freddo e al pioggia, dell’apertura del bando? Non c’è alcun collegamento».
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