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Massa, risse e ambulanze: la questura blocca un locale – Il sospetto sulla “tecnica” dei buttafuori

di Redazione Massa

	Polizia al locale al centro dell'indagine 
Polizia al locale al centro dell'indagine 

Due gli episodi accertati: Stando alle testimonianze raccolte gli scontri sarebbero avvenuti tra gruppi di giovani, alcuni dei quali – dopo la colluttazione – sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari in ospedale per ferite e contusioni

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MASSA. Due risse accertate. Altre segnalate ma non verificate. Tutto in un’estate che ha richiesto numerosi interventi delle forze dell’ordine. È quanto emerge dalle indagini in corso su un locale della costa massese, finito al centro dell’attenzione della polizia di Stato dopo una lunga serie di segnalazioni per turbativa dell’ordine pubblico e che ha portato adesso – in via preventiva – alla sospensione dell’attività del locale stesso per quindici giorni.

Episodi verificati

Due, appunto, le risse, con tanto di feriti, verificate: una a giugno, l’altra a settembre, entrambe davanti o nei pressi del locale. In entrambi i casi è stato necessario l’intervento delle pattuglie della polizia e dei carabinieri, chiamati dai presenti per sedare le violenze.

Coinvolgimento di giovani

Stando alle testimonianze raccolte gli scontri sarebbero avvenuti tra gruppi di giovani, alcuni dei quali – dopo la colluttazione – sono dovuti ricorrere alle cure dei sanitari in ospedale per ferite e contusioni. Le forze dell’ordine stanno ora verificando la dinamica dei fatti e la possibile coinvolgimento del personale di sicurezza del locale. L’ipotesi è che, in almeno uno degli episodi, alcuni addetti ai buttafuori possano aver partecipato attivamente alla colluttazione. Ma si tratta di accertamenti ancora in corso, e nessuna responsabilità è stata al momento formalmente contestata.

Interventi estivi

Gli episodi di rissa, tuttavia, non sarebbero stati isolati. Durante la stagione estiva, spiegano gli investigatori, numerose pattuglie della polizia, dei carabinieri sono dovute intervenire in più occasioni sul lungomare per sedare liti o per segnalazioni di comportamenti aggressivi. Nella maggior parte dei casi, però, all’arrivo delle forze dell’ordine le persone coinvolte si erano già dileguate. Solo nei due episodi ora oggetto di indagine sono stati raccolti elementi concreti e testimonianze utili.

Accertamenti in corso

Per i due episodi che hanno prodotto elementi utili all’indagine, le autorità hanno raccolto testimonianze, segnalazioni e, dove disponibili, materiale documentale e sanitario. Sono in corso ulteriori accertamenti per ricostruire la dinamica dei fatti, il numero dei partecipanti e la responsabilità individuale di ciascuno.

Licenza sospesa

Il questore Bianca Venezia ha sospeso per la durata di 15 giorni la licenza. «La misura è stata adottata poiché», spiega con una nota la questura, nel locale «si sono verificati episodi di violenza, alcuni dei quali al vaglio dell’autorità giudiziaria, con il ferimento di diverse persone». L’articolo 100 del Testo unico delle leggi di pubblica sicurezza conferisce infatti al questore il potere di sospendere o revocare la licenza di un esercizio, anche di vicinato, nel quale siano avvenuti tumulti o gravi disordini, o che sia abituale ritrovo di persone pregiudicati o pericolose o che, comunque, costituisca un pericolo per l’ordine pubblico e per la sicurezza dei cittadini.

Obiettivo provvedimento

«Il provvedimento non ha finalità sanzionatorie, ma intende, attraverso la temporanea sospensione delle autorizzazioni per la gestione dell’esercizio, impedire il perpetuarsi di una situazione di oggettivo pregiudizio sociale – si legge ancora nella nota -. Nella comparazione tra libertà di iniziativa economica ed esigenze obiettive di tutela dell’ordine pubblico e della sicurezza dei cittadini, queste ultime devono necessariamente prevalere».

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