Lucchese, ecco il prezzo per rilevare il club rossonero
Va avanti la telenovela Gorgone, ma il tecnico sarà di nuovo in città
LUCCA. La svolta pare essere, il condizionale in questi casi è d’obbligo, dietro l’angolo. E le grandi manovre per la cessione del club a un investitore straniero (forse del Nord America) sarebbero in una fase avanzata. Ma non abbastanza per effettuare il passaggio di proprietà almeno prima della prossima partita (e forse oltre)– quasi uno spareggio – in programma lunedì sera alle 20,30 al Porta Elisa: il “classico” dell’ultimo decennio con il Pontedera. E a queste difficoltà – che al momento non permettono vie d’uscita – si aggiunge la questione legata all’allenatore.
Il ritorno di Gorgone
Ieri, come già anticipato nell’edizione di martedì, a dirigere l’allenamento alle 15,30 del pomeriggio c’era Emiliano Testini, il vice di Gorgone. L’allenatore si trovava nella sua Bergamo e per tutta la giornata si è sentito al telefono soprattutto con il diesse Claudio Ferrarese. La posizione del mister è solare: stanco di fare il capro espiatorio subendo insulti (spesso ingiustificati) e cattiverie gratuite visto che la squadra e il direttore sportivo vogliono che non faccia un passo indietro, lui ritorna in panchina nel caso in cui la società agisca senza infingimenti e racconti la verità alla tifoseria. Tradotto: in estate, visto l’entusiasmo del presidente, noi dirigenti abbiamo raccontato agli sportivi di aver allestito una squadra da playoff e comunque competitiva quando in realtà il budget era di 1,7 milioni lordi anziché parlare di obiettivo salvezza da raggiungere in fretta visto che l’organico era inferiore a quello della stagione 2023-24. Perché al di là di Costantino, Catalano e Welbeck tutti gli altri erano giovani senza esperienza in categoria o elementi provenienti da retrocessioni. Un mea culpa da recitare di fronte ai media in una conferenza stampa nel corso della quale verrebbero spiegate una serie di situazioni legate anche alla cessione del 100% del club. Non è dato sapere se all’incontro ci sarà anche l’amministratore delegato Ray Lo Faso, colui che per primo dovrebbe riconoscere i propri errori legati, tra l’altro, a contratti pluriennali che gravano pesantemente sul bilancio (dai 90 ai 65mila euro lordi ciascuno) e riguardano tre veterani ingaggiati l’anno passato e che non si è riusciti a piazzare nel mercato estivo in considerazione dell’età e degli alti emolumenti. Tuttavia la presenza certa del diesse Ferrarese, che ha rigettato a più riprese l’allontanamento del mister, è un punto a favore del tecnico romano. Se prevarrà chiarezza e trasparenza, Gorgone è pronto a riprendere l’auto (o il treno) e a tornare al Porta Elisa per dirigere l’allenamento pomeridiano. Se così non sarà, ma a oggi ne dubitiamo, allora maturerà lo strappo con tutto ciò che esso comporta. Da escludere categoricamente un ulteriore rinvio sulla decisione che era già prevista per ieri pomeriggio.
La cessione del club
Ammesso che Giorgio Gorgone resti al suo posto ecco che sullo sfondo – al di là di lettere d’intenti, chiacchiericci da bar, pour parler telefonici – si staglia una trattativa reale, concreta e definita con un personaggio (misterioso) proveniente d’Oltreoceano. E ci sarebbe già un’offerta: 500mila euro. Somma che, a ieri pomeriggio, non era stata ancora totalmente versata. Ergo: la trattativa non si è ancora perfezionata. La domanda sorge spontanea: è stato stipulato un preliminare d’acquisto? Si conoscono le potenzialità del compratore? Sono stati presi contatti per una “due diligence” (o per evitare il linguaggio anglofono che piace tanto in questi anni Duemila, semplicemente il controllo dei bilanci)? Tutte domande che necessitano, prima o poi (e comunque a passaggio avvenuto) di risposte.
La fine di una passione
L’impressione è che per il Gruppo Bulgarella siamo ormai ai titoli di coda. Quello che conta adesso è la salute malmessa del presidente che nel suo passaggio a Lucca ha cercato di infondere entusiasmo e di far sognare la tifoseria dimenticando però che questo tempo non era più il suo tempo. E che oggi una stretta di mano che un tempo valeva più e come un contratto non ha alcun valore. Questo calcio degli anni Duemila in mano a procuratori, mediatori, approfittatori, squali, maneggioni, imbroglioni, bari, camaleonti – che hanno ridotto lo sport più bello del mondo nello stato in cui è adesso – non gli appartiene e cercare di rinverdire un passato, che lo aveva reso protagonista di imprese calcistiche a Trapani con il lancio di tanti campioni (uno su tutti Marco Materazzi), si è rivelato un “sogno” impossibile da realizzare. Perché troppo spesso i sogni muoiono all’alba. Adesso all’ambiente non ci resta che voltare pagina con un unico obiettivo: salvare la categoria.