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Lutto per la morte di Giorgio Tori

Lutto per la morte di Giorgio Tori

Aveva 83 anni. Membro del consiglio di amministrazione della Fondazione CrL, è stato presidente della Fondazione Ragghianti e fondatore dell’Istituto Storico Lucchese. Il ricordo di Francesca Fazzi

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LUCCA.  Lutto a Lucca per la scomparsa di Giorgio Tori, venuto a mancare nella tarda serata di domenica, all’età di 83 anni.

Nato a Roma nel 1941, laureato in Giurisprudenza presso l’Università degli Studi di Roma «La Sapienza» e diplomato presso la Scuola speciale per archivisti e bibliotecari dello stesso Ateneo, è entrato nell’Amministrazione archivistica nel 1967 prestando servizio presso gli archivi di Stato di Pisa, Massa,  Firenze e l’Archivio di Stato di Lucca, che ha diretto dal 1988 al 2008, dove ha anche presieduto l’annesso laboratorio di restauro.

Specializzato anche in paleografia e diplomatica, in qualità di studioso ha organizzato mostre documentarie e convegni, ha partecipato a numerosi incontri e simposi nazionali e internazionali in materie archivistiche e storiche e si è dedicato alla carriera accademica tenendo corsi di archivistica presso la Facoltà di Lettere dell’Università di Firenze.

Già membro del consiglio di amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca, Tori è stato Presidente della Fondazione Ragghianti dal 2012 al 2018 per la quale, tra i vari meriti nella sua funzione, va riconosciuto il fondamentale impulso dato all’inventariazione dei numerosi e importanti fondi archivistici.

Giorgio Tori è stato socio fondatore dell’Istituto Storico Lucchese e membro ordinario dell’Accademia lucchese di lettere, scienze ed arti e in questi ruoli si è dedicato allo studio documentario della città come autore di numerosi articoli e volumi sulla storia di Lucca e del suo territorio, con particolare riferimento alle vicende istituzionali del XIV secolo e al periodo francese. Importante la sua curatela, nel 2015, della nuova edizione della Croniche di Giovanni Sercambi riconosciuta come “la fonte” della storiografia lucchese del XIII e XIV secolo.

Tanti i messaggi di cordoglio per la scomparsa di Tori. Il presidente Alberto Fontana, il direttore Paolo Bolpagni, gli organi istituzionali e il personale della Fondazione Ragghianti esprimono il loro profondo cordoglio per la scomparsa dell’indimenticabile dottor Tori, la cui competenza, professionalità e umanità hanno accompagnato il suo mandato alla guida della Fondazione.

"La Direzione e il personale dell'Archivio di Stato di Lucca si uniscono al dolore della famiglia del dott. Giorgio Tori, già Direttore di questo Istituto, e ne ricordano le importanti opere di carattere storico ed archivistico pubblicate in quaranta anni di fattiva presenza nell'Istituto, nonché la sua personalità decisa ed operosa nell'attività quotidiana dell'Archivio e nei rapporti con i colleghi”.

Il ricordo di Francesca Fazzi, della casa editrici Maria Pacini Fazzi: “Una grande perdita per il mondo culturale lucchesia scomparsa di Giorgio Tori,  – scrive  Fazzi, amministratore unico della casa editrice – per anni direttore dell'Archivio di Stato di Lucca, appassionato studioso e promotore di convegni ed edizioni critiche. Per la nostra casa editrice, l'ultimo lavoro da lui curato è stata,  nel 2015, la fortunata edizione, realizzata in collaborazione con l'Accademia Lucchese di Lettere Scienze ed Arti, della riduzione in italiano corrente delle Cronache di Giovanni Sercambi, un lungo lavoro al quale si dedicò con grande competenza e cura; fatica ricambiata,  come amava sottolineare, dal poter condividere con i lettori contemporanei (e meno esperti) il divertimento che lo aveva animato nella lettura della cronaca di quegli anni di storia lucchese animata da liti fra fazioni, guerreggiamenti, e turbolenti  cambi di potere. Resta purtroppo incompiuto il  grande desiderio di pubblicare la trascrizione dello Zibaldone lucchese dell'abate Jacopo Chelini (1748-1824),  – affresco vivo della storia di Lucca fra fine Settecento e primo Ottocento   - una volontà, piu' volte enunciata, alla quale, purtroppo non ha potuto dare seguito". 

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