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Bagni di Lucca, Paolini: la figlia vince la medaglia, ma il babbo non “riesce” a vederla

di Emanuela Ambrogi
Bagni di Lucca, Paolini: la figlia vince la medaglia, ma il babbo non “riesce” a vederla

Mentre la figlia Jasmine si giocava la medaglia olimpica nella finale del doppio di tennis a Parigi, il padre Ugo ha fatto un giro in scooter: «Troppa tensione, ma ora ci rilassiamo»

06 agosto 2024
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BAGNI DI LUCCA. «Siamo felici e orgogliosi per questo immenso successo. Ora ci rilassiamo insieme a Jasmine che presto dovrà ripartire». È al settimo cielo Ugo Paolini, padre della tennista che ha appena vinto l'oro alle Olimpiadi nel doppio femminile. Domenica ha esultato quando ha appreso della vittoria di Jasmine e Sara Errani, a gara finita, ma la sfida l'ha guardata dopo, registrata, come ha sempre fatto, ad eccezione di quando è andato a Parigi e Londra per le altre finali della figlia, Roland Garros e Wimbledon.

Mentre tutta Bagni di Lucca festeggiava, ebbra di gioia dopo aver seguito il match al maxischermo allestito al Teatro Accademico, lui ha preso il suo scooter ed è andato a fare un giro sulle colline, per stemperare la tensione.

Fermato per strada, salutato e fermato da tutti se esce di casa, con il telefono che non cessa di suonare e le pressanti richieste di interviste dai media di mezzo mondo, Ugo si sente quasi braccato. Il rovescio della medaglia, il prezzo del successo, sia pure della figlia. Ma non è facile abituarsi per una famiglia semplice come la sua e in un paese dove tutti si conoscono. «La tensione per la finale olimpica era troppo forte – confessa –. La partita l'ho guardata dopo, registrata, mentre mia moglie Jacqueline l'ha seguita in tv, in casa. Lei ce l'ha fatta, io durante il match vagavo in scooter sulle nostre splendide colline, aspettando di conoscere il risultato».

Il fratello di Jasmine, William ha seguito la finale con gli amici. La felicità, la gioia dei Paolini si estende a tutta Bagni di Lucca. Ieri è stato un lunedì mattina diverso per gli abitanti della cittadina termale. Si sentiva nell'aria l'entusiasmo che non accenna a sparire, rinfocolato dai servizi sulle tv nazionali e dalle foto in prima pagina di tutti i grandi giornali. Le persone uscite presto per andare al lavoro, avevano il sorriso sulle labbra e camminavano con una sensazione diversa addosso: l'oro delle olimpiadi a Bagni di Lucca, un paese entrato nella leggenda dello sport grazie a Jasmine.

Ora tutti, più di prima, desiderano incontrare la bambina cresciuta al bar Cristallo di Ponte a Serraglio gestito dalla famiglia di Ugo, e che ha iniziato a giocare al tennis Mirafiume. Le bandiere tricolore sventolano dalle finestre, non saranno tolte presto. Almeno fin quando non sarà possibile riabbracciare la campionessa olimpica. 


 

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