Economia
Dal Perù a Livorno per lavorare: la tragica fine di Williams, precipitato e morto nei fossi
Il padre di famiglia era molto stimato fra i suoi connazionali: «Una persona adorabile». Come da prassi è stato aperto un fascicolo per omicidio, ma potrebbe essere scivolato da solo. Vicino al corpo una confezione di "Tavernello". La polizia, attraverso le telecamere, sta cercando di capire se sugli scali delle Cantine era da solo
LIVORNO. Era arrivato in Italia con la compagna e il figlio nella speranza di un futuro migliore. Abitava a Livorno all’incirca da un anno ed era in attesa di ottenere i documenti per poter lavorare. «Una persona adorabile», dicono i suoi connazionali. Purtroppo, però, è morto a 43 anni dopo un volo dalla spalletta degli scali delle Cantine, accanto a piazza Garibaldi. Un artigiano della zona, Alberto Papini, lo ha trovato cadavere in acqua fra due barche ormeggiate alle banchine del circolo “Magenta”. Inutile ogni intervento di soccorso.
Se ne è andato così Williams Marquina Rodriguez, il padre di famiglia peruviano precipitato nei fossi nella notte fra domenica 14 e lunedì 15 dicembre. Il ritrovamento poco dopo le 10,30 di mattina da parte di Papini, lì per un controllo alla sua imbarcazione, che ha dato l’allarme al 112 ed è poi stato ascoltato dalla polizia di Stato: «Era sulla banchina quando ho visto questa persona riversa in mare, a faccia in giù – racconta –. Non mi ero mai imbattuto in un fatto simile, è stato scioccante. Il cadavere si trovava esattamente sotto alla passerella, fra due imbarcazioni, praticamente sotto le spallette. Non so come sia potuto accadere tutto ciò, dalla traiettoria è immaginabile che possa essere precipitato».
La procura, come da prassi, ha aperto un fascicolo per omicidio, delegando l'inchiesta alla Squadra mobile di via Fiume, diretta dal vicequestore aggiunto Riccardo Signorelli. L’unica lesione che aveva addosso Marquina Rodriguez era una piccola ferita sulla tempia, compatibile tuttavia con la caduta. Non sarebbe stato ucciso, ma potrebbe essere inavvertitamente scivolato: lo stabilirà l’autopsia disposta dalla procura per fare luce su quanto accaduto. Sul pontile del circolo, vicino al corpo senza vita di Williams, è stata trovata una confezione di vino “Tavernello”: non è chiaro se prima della tragedia il quarantatreenne l’abbia consumata, ma anche in questo caso saranno cruciali gli esami specialistici che saranno effettuati al cimitero dei Lupi, dove la salma è stata trasferita sotto sequestro delle onoranze funebri della Svs quando è arrivato il nullaosta dal pubblico ministero.
Gli investigatori, che hanno proseguito il lavoro dei colleghi delle volanti, stanno analizzando le immagini delle telecamere per delineare i contorni della tragedia: Williams è stato spinto, è caduto da solo magari stordito dall’alcol oppure ha avuto un malore? E poi: c’era comunque qualcuno insieme a lui che vedendolo precipitare (e morire) è fuggito senza dare l’allarme? Risposte che potranno arrivare solo nei prossimi giorni dopo che i poliziotti della Squadra mobile avranno analizzato i filmati registrati dagli impianti comunali di piazza Garibaldi, dotati di una risoluzione video quasi di ultima generazione.
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