Sicurezza a Livorno, la maggioranza risponde alle opposizioni: «È fra le competenze del Governo, non dei sindaci»
I quattro capogruppo replicano in blocco al centrodestra: «Forze dell’ordine sotto organico, lo Stato centrale non ha investito abbastanza»
LIVORNO. «La sicurezza è una materia che, per legge, rientra nelle competenze dello Stato, attraverso le Prefetture e le forze dell’ordine, non dei sindaci». È un fronte monolitico quello dei capogruppo di maggioranza che, ora, si contrappone a quello (altrettanto solido) del centrodestra. Che il 6 novembre, come raccontato dal Tirreno, si è schierato contro il sindaco Luca Salvetti, in pratica addossando al Comune la responsabilità del “risultato” del report del Sole 24 Ore che piazza Livorno al secondo posto in Italia (e anche in Toscana) per lo spaccio di droga.
Il video
E nei giorni scorsi il primo cittadino aveva affidato a un video le sue riflessioni, facendo riferimento anche alla visita in città del ministro Matteo Salvini del 10 ottobre scorso. Quando, venuto a Livorno per un sopralluogo nel cantiere della Darsena Europa, aveva fatto una “deviazione” in piazza Garibaldi, registrando anche un video, poi pubblicato sulla sua pagina Facebook ufficiale. «Tutto era stato risolto – era stata la tirata polemica, e al tempo stesso ironica, del primo cittadino – . Non c’erano più gli spacciatori perché l’intervento del governo, da due parti a questa parte, aveva portato a un risultato splendido. A ruota, anche qualche consigliere comunale, a cominciare da Alessandro Guarducci (di Forza Italia, ndr), hanno detto che è tutto sotto controllo». Così il centrodestra aveva replicato, in sintesi, che la città è insicura da sei anni (leggi: da quando si è insediata l’amministrazione Salvetti). E ora a levare gli scudi sono i quattro capigruppo della maggioranza: Piero Tomei (Pd), Roberto Danieli (Protagonisti per la città), Giovanni La Sala (Livorno Civica) e Denise Bertozzi (Avs). «Gli amministratori locali, come il sindaco Salvetti, collaborano attivamente con le autorità preposte, ma non dispongono né del coordinamento operativo né degli organici necessari per il controllo del territorio – scrivono in una nota – . A conferma di ciò, proprio ieri (mercoledì scorso, ndr) il Sindacato italiano lavoratori polizia (Silp- Cgil) ha denunciato pubblicamente una carenza di organico pari al 40 per cento nella polizia stradale della provincia di Livorno, una situazione che riguarda anche gli altri reparti e commissariati del territorio. Questi dati parlano chiaro: non è il Comune a essere inadempiente, ma lo Stato centrale a non aver investito abbastanza sulla sicurezza reale».
Il numero di denunce
Inoltre, i capigruppo della maggioranza puntano i riflettori sulle modalità con cui viene redatto il rapporto del Sole 24 Ore sulla base dei dati del Viminale. «È importante ricordare che le classifiche si basano sul numero di denunce presentate dai cittadini: un dato che, nel caso di Livorno, riflette la fiducia dei livornesi nelle istituzioni e non un aumento oggettivo della criminalità – sottolineano Tomei, Danieli, La Sala e Bertozzi – . In molte altre aree d’Italia, al contrario, le persone rinunciano a denunciare, falsando le statistiche e abbassando artificialmente le medie. Affermazioni secondo cui Livorno sarebbe “una delle città più pericolose d’Italia” sono ingiuste e denigratorie verso una comunità che ha sempre dimostrato di possedere gli anticorpi civili e sociali per contrastare derive e fenomeni ben più gravi, spesso più diffusi in altre realtà urbane. La nota strategia di alimentare paura e insicurezza per ottenere un vantaggio elettorale è ormai evidente a tutti: una scelta politica miope, che a Livorno, come la storia recente dimostra, non trova terreno fertile né consenso».
Il ministro Crosetto
«A ulteriore conferma, anche il ministro della Difesa Guido Crosetto, intervenendo proprio oggi (ieri, ndr) ha riconosciuto che è arrivato il momento di superare l’operazione “Strade Sicure” e di riportare i militari ai loro compiti originari. Un’affermazione che smentisce, nei fatti, il mantra delle destre locali, che da tempo invocano la presenza dei militari nelle strade come soluzione a ogni problema – concludono i capigruppo della maggioranza – . È invece evidente che la vera risposta passa dal potenziamento strutturale degli organici della polizia e delle forze dell’ordine, come il sindacato ha ribadito con forza. Ma solo un impegno comune tra tutte le componenti amministrative e istituzionali può garantire una qualità alta del vivere civile e della sicurezza urbana. Strumentalizzare la paura e accusare i sindaci di centrosinistra significa spostare l’attenzione dall’incapacità del governo nazionale di affrontare il problema dell’ordine pubblico, tema che da sempre rivendica come propria bandiera. Chiediamo quindi che il dibattito pubblico torni sui binari del rispetto delle competenze, della verità dei numeri e della responsabilità comune nel costruire una città più sicura e giusta per tutti».l
